Può non piacere a qualcuno ma una parte dei destini del mondo è anche nelle loro mani. Solo loro tre mettono insieme 500 miliardi di dollari di patrimonio. Sono noti al grande pubblico per le loro creature principali: Microsoft, Amazon e Tesla. Simpatie politiche a parte, sono personaggi abituati a guardare molto avanti nel loro agire. È così mentre Elon Musk guarda al futuro pensando allo Spazio Jeff Besoz e Bill Gates stanno investendo ingenti risorse sul futuro del pianeta.”Il cambiamento climatico è la più grande minaccia per il nostro pianeta”, ha scritto Jeff Besoz su Instagram. “Voglio lavorare con chi sta combattendo l’impatto devastante della crisi ambientale che riguarda tutti” prima di lanciare, nel 2020 The Bezos Earth Fund.
Creato con un finanziamento iniziale di 10 miliardi di dollari da Jeff Bezos eroga sovvenzioni per affrontare le problematiche legate al clima e alla natura. Ha recentemente annunciato una nuova iniziativa: l’istituzione del Bezos Centre for Sustainable Protein presso la National University of Singapore (NUS), segnando il suo primo passo di questo tipo in Asia. Il Centro, che è sostenuto da una sovvenzione di 30 milioni di dollari, si concentrerà sul progresso della ricerca proteica sostenibile e sullo sviluppo commerciale di proteine alternative. Questa iniziativa di ricerca fa parte di una rete globale che comprende altri Bezos Centres for Sustainable Protein presso l’Imperial College di Londra nel Regno Unito e la North Carolina State University negli Stati Uniti.
Il centro NUS si concentrerà su aree chiave come la fermentazione della biomassa, che prevede l’utilizzo di sottoprodotti come i rifiuti di tofu per nutrire le alghe e produrre proteine di alta qualità. Il professor Tan Eng Chye, presidente di NUS, ha spiegato l’importanza della collaborazione nell’affrontare le sfide del sistema alimentare globale. “Dobbiamo sviluppare soluzioni alimentari sostenibili con i ricercatori, i governi e l’industria”. Il centro dovrebbe sfruttare la sua posizione in Asia per promuovere l’innovazione e la collaborazione, garantendo lo sviluppo di alternative proteiche sostenibili sia per i consumatori che per l’industria.
Sir Andrew Steer, presidente e CEO del Bezos Earth Fund, ha osservato: “L’Asia è fondamentale per il futuro delle proteine sostenibili e Singapore sta aprendo la strada”, indicando l’influenza della regione sui sistemi alimentari e il potenziale di ampio impatto attraverso la grande base di consumatori dell’Asia orientale e sud-orientale. 23 ricercatori principali guideranno il centro da istituzioni tra cui NUS, Nanyang Technological University, Singapore Institute of Technology e ETH Zurich. La loro ricerca esplorerà aree come le microalghe e la carne coltivata in cellule, con l’obiettivo generale di produrre prodotti proteici ibridi che possono competere con la carne convenzionale sia nel gusto che nell’accessibilità.
Questa ricerca sarà supportata da studi sulla scienza della nutrizione, sulla sicurezza alimentare e sull’accettazione dei consumatori, con l’obiettivo di accelerare l’adozione di proteine alternative nella regione. Il capo del dipartimento di scienza e tecnologia alimentare del NUS e direttore ad interim del nuovo centro, il professor Zhou Weibiao, ha commentato: “NUS è ben posizionato per ospitare il nuovo centro data la nostra vasta esperienza di ricerca e le solide partnership nello sviluppo di proteine alternative, dimostrate attraverso molti progetti congiunti presso NUS FST con partner interni ed esterni, nonché la nostra profonda comprensione di aree importanti come la nutrizione, la sicurezza e le percezioni dei consumatori”.
Il centro lavorerà anche a stretto contatto con i partner del settore e le agenzie governative per portare la sua ricerca sul mercato, sostenendo l’innovazione nella produzione alimentare in tutta l’Asia. L’impegno del Bezos Earth Fund a istituire centri di ricerca sulle proteine sostenibili in tutto il mondo fa parte di una strategia più ampia per trasformare i sistemi alimentari globali. Nel marzo 2024, il Fondo ha impegnato 60 milioni di dollari per lanciare più centri dedicati a questa ricerca. Qualche mese fa, una sovvenzione di 30 milioni di dollari è stata assegnata alla North Carolina State University per far partire un centro di bioproduzione per proteine alimentari sostenibili.
Con il finanziamento aggiuntivo per il Centro NUS, l’investimento totale in queste iniziative è ora di 100 milioni di dollari. Anche il Good Food Institute (GFI) ha svolto un ruolo nel plasmare la strategia del Bezos Earth Fund per le proteine alternative. Mirte Gosker, amministratore delegato di GFI APAC, ha sottolineato il potenziale per un cambiamento su larga scala in Asia. “Con la domanda di carne alle stelle in tutto il continente più popoloso del mondo, l’opportunità di trasformazione nell’approvvigionamento alimentare dell’Asia non è mai stata così grande”, ha dichiarato.
L’impegno del Bezos Earth Fund a istituire centri di ricerca sulle proteine sostenibili in tutto il mondo fa parte di una strategia più ampia per trasformare i sistemi alimentari globali. Ed è stato sempre sollecitato dagli stessi dipendenti della multinazionale che spingono per iniziative più incisive sul clima. Fra data center e la rete globale per la consegna di pacchi, l’impatto di Amazon sull’ambiente è sensibile.
I dipendenti, attraverso il gruppo Amazon Employees for Climate Justice, hanno fatto sapere che sebbene apprezzino la filantropia di Bezos sottolineano che “una mano non può dare ciò che l’altra sta togliendo”, e vorrebbero qualche passo in più. Al lancio dell’iniziativa nel 2020 Andrew Steer, presidente e CEO del Bezos Earth Fund aveva dichiarato: “Entro il 2050 saremo dieci miliardi, e dobbiamo ripensare il modo in cui produciamo e consumiamo il cibo”. Questi centri stanno già lavorando sulle fermentazioni, le carni coltivate e le proteine vegetali. Ma anche sugli additivi come i coloranti, gli aromatizzanti e gli insaporitori, che dovranno essere a loro volta sicuri, e alle vitamine.
Alla parte produttiva ne saranno affiancate altre, a cominciare da quella, assolutamente cruciale, della formazione di un’intera nuova generazione di ricercatori ed esperti (bioingegneri e tecnologi alimentari, ma anche esperti nella comunicazione e nella commercializzazione di questi prodotti), cui è dedicata anche una parte del centro in North Carolina. Lo stesso si sta facendo negli Stati Uniti, dove alla formazione dei nuovi ricercatori si aggiunge il costante contatto con il pubblico, per verificare in tempo reale le reazioni ai nuovi prodotti, e rispondere alle aspettative in modo più vicino possibile alla realtà.
E anche se il mondo più che di filantropia avrebbe bisogno di politiche lungimiranti da parte dei governi, resta il fatto che Bezos ha deciso di dare un segnale mettendo poco meno di un decimo del suo patrimonio per aiutare il Pianeta. Un segnale comunque importante.