Uno studio del 2023 condotto da Profundo (una piattaforma di ricerca basata sull’IA) per Madre Brava ha evidenziato che se in Europa Ahold Delhaize, Carrefour, Lidl e Tesco sostituissero metà delle loro vendite di carne con proteine vegetali entro il 2030, risparmierebbero emissioni equivalenti a quelle che si otterrebbero togliendo 22 milioni di auto dalle strade, la metà delle auto circolanti nel nostro Paese. Che si tratti di un’iperbole per impressionare gli interlocutori o segnali un dato realistico con cui è necessario confrontarsi stiamo comunque parlando del futuro del pianeta.
Nella Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento europeo, si è iniziato lavorare alla Strategia europea sulle proteine già nella legislazione appena conclusa. C’è quindi un ampio consenso in Europa sulla necessità di promuovere le colture proteiche. Nella nuova Politica Agricola Comune, infatti, è previsto l’aumento pari al 25% degli aiuti economici previsti nel 2022 per permettere agli agricoltori e alle aziende di ridurre la dipendenza dalle importazioni e coltivare in autonomia più proteine vegetali e più leguminose. Questa Strategia europea è fondamentale per accelerare la transizione ecologica e lo sviluppo sostenibile ma di tutte le proteine vegetali e animali. Le prime, a mio parere, non dovrebbero escludere totalmente le seconde.
Paesi Bassi e Germania puntano decisamente verso un’offerta di prodotti a base vegetale. “Alcuni retailer europei hanno dalla loro ambizione e dimensioni sul mercato e quindi vogliono posizionarsi come leader, non come follower. Questi due Paesi hanno costantemente mostrato alti livelli di consapevolezza ambientale tra il pubblico, insieme a un solido lavoro da parte della società civile per esporre gli impatti dell’agricoltura animale sull’ambiente, sulla salute e sul benessere degli animali”. Aggiunge Nico Muzi Managing Director a Madre Brava: “Dopo anni di campagne di sensibilizzazione dei consumatori sui benefici per la salute, l’ambiente e il benessere degli animali derivanti dal passaggio a diete ricche di vegetali, i consumatori olandesi e tedeschi, in particolare le generazioni più giovani come la Gen Z, hanno capito che fa bene alla loro salute e a quella del pianeta mangiare più vegetali e meno carne e latticini.
In Italia è diverso. Cultura, tradizioni locali, reddito e abitudini alimentari plasmano i modelli di consumo. Lo sottolinea la fotografia che emerge da una ricerca realizzata da SWG per Carrefour Italia su un campione rappresentativo di italiani, per comprendere come si orientano i comportamenti di consumo in ambito food rispetto al binomio gusto e sostenibilità. “Gusto ma non a tutti i costi. Gli italiani mettono il buon cibo al centro della loro dieta, e chiedono prodotti attenti all’ambiente, freschi e di provenienza locale ma a un giusto prezzo. La transizione alimentare secondo gli italiani passa più dalla lotta agli sprechi alimentari e da una maggiore consapevolezza nei consumi, che dall’aumento della produzione o da politiche centrate sul prezzo più basso possibile dei prodotti alimentari. A questo riguardo è centrale il ruolo della GDO e la sua capacità di proporre soluzioni per ridurre sprechi e imballaggi, ma anche di valorizzare i prodotti freschi locali e di stagione.
Carrefour France ha comunque confermato a Madre Brava, che la traiettoria è quella se si vogliono raggiungere gli obiettivi di emissioni di Scope 3. Lanciato nel 2018 per tradurre in azioni concrete la strategia di Transizione Alimentare per tutti, oggi Act for Food entra in una nuova fase con il rinnovato obiettivo di sostenere i consumatori nel mangiare meglio, rendendo accessibili prodotti buoni, sani e più sostenibili dal punto di vista ambientale, facendo leva in particolare sui prodotti private label. In particolare, con il nuovo Act for Food, Carrefour si impegna per offrire garanzie tangibili ai consumatori italiani: l’80% dei prodotti a marchio Carrefour proviene da fornitori italiani; i prodotti a marchio Filiera Qualità Carrefour prevedono frutta e verdura 100% italiane, branzini e orate 100% italiani e carne da allevamenti nazionali; per un biologico sempre più accessibile, 50 referenze già disponibili a meno di 1 euro, anche grazie al lavoro svolto sul marchio Carrefour Bio. Con questo nuovo capitolo di Act for Food, Carrefour mira a diventare il marchio biologico più economico del mercato, offrire la gamma private label con il miglior rapporto qualità-prezzo, e favorire le produzioni di origine locale o nazionale.
Ma quali sono le caratteristiche chiave di un prodotto buono? La stagionalità, scelta dal 53% degli italiani, seguita dalla freschezza (44%) dall’essere a km0 (15%) e dall’italianità (14%). La cucina italiana, del resto, viene considerata dalla stragrande maggioranza la più gustosa, con solo il 13% degli intervistati che considera più appaganti altre scelte alimentari come le proposte etniche, il fast food e il vegetariano o vegano. Secondo un’altra ricerca realizzata da AstraRicerche per Gruppo Prodotti a base vegetale di Unione Italiana Food, sono 22 milioni gli italiani che conoscono i prodotti plant-based, 2 su 3 li consuma abitualmente e 1 su 4 li ha introdotti nel proprio regime alimentare su base settimanale. Solo 2 su 10 non li hanno mai consumati.
Carrefour non parte da zero. Rilancia una strategia molto ambiziosa con l’obiettivo di facilitare un’alimentazione di qualità più sana, rispettosa del pianeta, locale e accessibile. Carrefour Italia è impegnata per valorizzare il Made in Italy agroalimentare, fa parte di Filiera Italia dal 2021 e nel 2023 ha favorito l’esportazione di prodotti italiani nel mondo per circa 1,15 miliardi di euro. “Guidare la transizione alimentare per tutti è la nostra ragione d’essere e permea tutto il nostro agire come impresa. il programma Act for Food traduce in concreto questa missione per i nostri clienti, per aiutarli a mangiare in maniera più sana, ma anche più gustosa, senza spendere un patrimonio e senza causare danni agli ecosistemi” ha affermato Christophe Rabatel, CEO di Carrefour Italia.
Concludo sottolineando che l’azienda è impegnata in numerosi progetti che ne stanno ridisegnando il profilo nel nostro Paese. Alcuni osservatori tendono a sottovalutarne la portata. Act for Food è affidato a Alessandra Grendele, Direttrice Merchandise Marketing E-Commerce di Carrefour Italia. Una giovane dirigente aziendale abituata a gestire con passione e impegno progetti a difficoltà crescente. È uno dei vantaggi delle multinazionali come delle grandi aziende: l’opportunità di crescere. Per chi viene dal mio percorso professionale, un punto di vantaggio indiscutibile. (con la collaborazione di Retail&Food).