Gorillas e altri unicorni alla conquista dello Spazio…

Tweet about this on TwitterShare on FacebookShare on LinkedIn

Il Gorilla, comunque lo si osservi, provoca sempre reazioni contrapposte. Valutarne le caratteristiche non è facile. Prima Georges Brassens e poi Fabrizio De André ci hanno cantato alcune presunte  qualità dell’animale: “…Con poco senso del pudore le comari di quel rione contemplavano l’animale non dico come, non dico dove.”.. C’è voluto però Vincenzo Venuto, biologo e divulgatore scientifico a rimetterci con i piedi per terra ricordandoci nel suo ultimo libro che:” il Gorilla ce l’ha piccolo” smontando così una fake che aveva resistito fino ad allora. Quindi realtà raccontate o bluff rendono sempre difficile dare giudizi avveduti e compiuti.

Il Gorilla di oggi, anzi il Gorillas di cui voglio parlare è leader del mercato europeo nella consegna istantanea. Ha appena raccolto quasi un miliardo di dollari e, questo nuovo finanziamento arriva sei mesi dopo un altro finanziamento di 290 milioni di dollari che Gorillas ha raccolto nel marzo 2021. Fondata nel 2020 gestisce oggi quasi 200 magazzini in 9 Paesi, consegnando oltre 4,5 milioni di ordini solo negli ultimi 6 mesi.

Mario Gasbarrino, grande esperto di retail,  non si è fatto certo sfuggire la notizia manifestando notevoli perplessità sull’interesse generato dai fondi di investimento. È così o è  l’essere troppo dentro  la dinamiche della GDO che portano a sottovalutare il fenomeno?

In effetti l’accelerazione di Gorillas nella sua crescita e nella credibilità generata sul mercato fa riflettere. Con questi finanziamenti l’azienda tedesca può rafforzare la sua presenza nei mercati presidiati, investendo in modo ancora più efficace in gestione, persone, tecnologia, marketing e infrastrutture finanziarie.

Il concept nasce negli Stati Uniti nel 2013 con la start-up GoPuff valutata oggi  3,9 miliardi di dollari. Kagan Sümer CEO e fondatore di Gorillas racconta in una recente intervista: “Abbiamo il miglior team del nostro settore, partner di rilievo e risorse finanziarie per rafforzare la nostra posizione di leader di mercato in Europa e oltre”. Gorillas ha stabilito nuovi standard per il settore delle consegne. Ovviamente non è tutto oro quello che luccica. Il principale punto di forza di Gorillas è che può consegnare la spesa in soli 10 minuti.

Diversi rider in Germania, pur essendo dipendenti full time o part time,  lamentano però ritmi e pressioni varie. Racconta  Spiegel che, nel mese di giugno, Kağan Sümer ha deciso di fare un tour estivo in bicicletta per la Germania, per raggiungere e confrontarsi con tutti  i suoi dipendenti. Anche con quelli più arrabbiati. Strano modo per gestire le relazioni sindacali in Germania. Come è andata non si sa. L’azienda però ammette situazioni contraddittorie dovute alla fase di forte crescita che dovrebbero rientrare man mano che nuovi processi e strutture verranno implementati. Gorillas punta a evadere ordini di qualsiasi dimensione. Per farlo, si basa su una rete di centri locali di stoccaggio dei prodotti. I cosiddetti dark store.

Se per i discount occorre osservare innanzitutto i tedeschi che, dopo averli inventati ne stanno accompagnando le successive  “mutazioni genetiche” sul campo, per gli Speedy Gonzales della consegna non è male guardare il mercato francese.  Ci sono quasi tutti anche se, probabilmente, non tutti destinati a sopravvivere. Dai Gorillas tedeschi al Getir turco passando per i francesi Cajoo e Bam Courses (La Belle Vie), i britannici Dija e Zapp, i russi Yango Deli, e i più datati  come Deliveroo e UberEats. Lì, nella patria degli ipermercati, sembra esserci l’epicentro dello scontro.

Mai un’attività di servizio è cresciuta così rapidamente. Solo un anno fa, i francesi non avevano mai sentito parlare di commercio rapido. Oggi, in alcune grandi città come Parigi, i clienti possono scegliere tra una dozzina di app. Il servizio copre circa il 60% degli abitanti della capitale e prevede di lanciarlo entro fine anno in molte altre città. Anche la francese Cajoo sta andando forte. Carrefour in Francia ha scelto proprio Cajoo. Quindi quest’ultima ha accesso alla centrale acquisti dove può negoziare prezzi migliori e a mini-magazzini intermedi che i concorrenti non hanno. La società è stata creata solo nel gennaio 2021 ed è già presente in sei città grazie alla sua prima raccolta fondi di svariati milioni di euro.

I clienti di queste start up hanno tra i 20 e i 40 anni. Oltre  alla velocità del servizio sono i bassi costi di consegna a essere interessanti. Un modello di business che punta necessariamente ai volumi grazie alla tecnologia e a una logistica efficiente. Alti volumi, costi fissi molto bassi, margini di consegna migliori rispetto a chi, nella classica consegna a domicilio,  li deve condividere con  altri. È però evidente che è un modello economico tutt’altro che assestato. Qui c’è forse il rischio paventato da più parti.

Come funzionano? Innanzitutto serve individuare i dark store. Mini magazzini da 200 a 400 mq ex garage, negozi o depositi vari. Posizionati nei punti chiave delle città con un assortimento limitato ai prodotti essenziali sia freschi che alimentari vari. In Francia  Cajoo offre 2.000 referenze e Gorilla circa 1.600. Queste aziende dispongono di una propria flotta di rider stipendiati, tra 10 e 20 per magazzino a seconda delle loro dimensioni. I rider Gorillas consegnano la spesa in bici elettrica, sono dotati di caschi e pantaloni antipioggia dell’azienda per le giornate di maltempo. A differenza di altre realtà, i rider sono nei negozi con le squadre quando non consegnano. Quindi sono coinvolti e conoscono bene servizio e prodotti. E questo può essere un  plus importante con i clienti. C’è quindi una parte significativa della popolazione delle grandi metropoli che sembra essere meno sensibile  al livello dei prezzi e molto di più al livello e alla rapidità del servizio.  

I fatturati però non si conoscono. Secondo i dati di FoxIntelligence per BFM Business questa categoria rappresenterebbe il 24,7% dei volumi di acquisto di cibo online, dietro ai grandi supermercati alimentari (47%). “A Parigi e nei sobborghi interni, la crescita di cucine e dark store è particolarmente interessante”, osserva sempre FoxIntelligence. “Nelle ultime sei settimane, rappresentano quasi un quarto degli ordini e catturano quasi il 10% del valore del mercato della spesa online”. A livello nazionale la quota di mercato è ovviamente molto più bassa (7% dei volumi e 2,4% del fatturato) perché la maggior parte degli operatori è insediata solo in una manciata di grandi città.

Tuttavia, alcuni ritengono che questo mercato dovrebbe crescere rapidamente in tutto il Paese. “Il commercio locale rappresenta circa 33 miliardi di euro ma è poco digitalizzato e insoddisfacente per i clienti”, analizza Pierre Guionin, il boss in Francia dei Gorilla tedeschi. “I nuovi servizi possono prendere rapidamente il 10% di questo mercato, che corrisponderebbe a circa 3 miliardi di euro”.

Il futuro secondo Guionin  si giocherà su quattro criteri: la liquidità per sopravvivere ai costi, la capacità di mantenere la promessa di consegne rapide, la qualità dei prodotti freschi consegnati e l’equilibrio tra l’ampiezza dell’offerta e la produttività”. Il primo criterio è ovviamente la capacità finanziaria di sostenere il più a lungo possibile un modello economico non redditizio. In Francia la consegna viene fatturata in media 2 euro al cliente. Tuttavia, i rider, tutti con contratto a tempo indeterminato, costano circa 18 euro l’ora (spese incluse) alle piattaforme. Per rendere redditizia la consegna, tutti dovrebbero effettuare 9 consegne all’ora, il che per il momento sembra impossibile.

E quindi con Gorillas e con gli  altri unicorni ritorniamo alla domanda iniziale. È un business che può reggere con le proprie gambe?  La strada è ancora lunga e impervia. Grandi o piccoli unicorni ne resteranno comunque pochi. Però qualcuno resterà. Vedremo chi saprà farsi largo e come.   

Tweet about this on TwitterShare on FacebookShare on LinkedIn

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *