A Biandrate il contraccolpo è stato forte. Esselunga ha rischiato molto. La partita era aperta da lungo tempo e coinvolgeva la Procura di Milano, il Prefetto di Novara, le autorità di pubblica sicurezza, i sindacati confederali e l’intero sistema di appalti dell’azienda di Pioltello. Tutto poi è precipitato venerdì 20 ottobre quando i sindacati Slai e Ul Cobas hanno proclamato uno sciopero all’hub logistico di Biandrate. Brivio e Viganò, una realtà seria del comparto lo gestisce solo dal primo agosto. È subentrata a 5 distinte cooperative nella gestione dell’hub logistico di Esselunga compresi i reparti frutta-verdura e drogheria facendosi carico di tutto il pregresso. Comprese le tensioni causate da situazioni mal gestite in precedenza che hanno contribuito a deteriorare il contesto e alimentato il conflitto.
La protesta durata ben 20 ore, con i camion impossibilitati ad entrare e uscire provocando ingenti danni alla distribuzione del supermercato. E’ risultato quindi necessario l’intervento della polizia per la riapertura, anche se ci sono stati ingenti danni che hanno impedito l’arrivo dei prodotti freschi in molti punti vendita del supermercato e, nel momento più teso della protesta, è dovuta arrivare anche l’amministratore delegato di Esselunga Marina Caprotti.
Lo scontro avvenuto rappresenta solo la punta dell’iceberg di una situazione molto complicata legata ai contratti e alle condizioni lavorative degli addetti alla logistica in generale. Un discorso che non riguarda soltanto il polo novarese, ma diversi hub sparsi sul territorio nazionale. Esselunga ha deciso di fare un passo in avanti accettando di siglare un’intesa con i tre sindacati confederali Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs UIL sull’internalizzazione di alcune attività e sulla regolamentazione dei servizi in appalto.
L’accordo prevede l’internalizzazione dei servizi di produzione alimentare ed e-commerce e la garanzia che i servizi di logistica, pulizia/multiservizi e vigilanza concessi in appalto, rispettino i diritti dei lavoratori e dei principi di legalità, responsabilità sociale e trasparenza.
Il protocollo in concreto prevede:
– la garanzia di assunzione di tutti i lavoratori impiegati negli appalti delle attività che saranno internalizzate, compresi i lavoratori a termine e in somministrazione, e, per le attività che rimarranno in appalto, la garanzia di applicazione della contrattazione collettiva nazionale e territoriale il cui ambito di applicazione sia strettamente connesso alle attività oggetto dell’appalto, che veda come parti firmatarie le federazioni sindacali facenti capo a Cgil, Cisl, Uil;
– l’applicazione della clausola sociale per la salvaguardia occupazionale e reddituale in caso di cambio di appalto, anche qualora non sia prevista dal CCNL applicato;
– Esselunga si impegna inoltre a selezionare gli appaltatori in relazione a garanzie di affidabilità, capacità, organizzazione dei lavoratori e dei mezzi strumentali necessari per l’esecuzione dei servizi, know how e competenza adeguati agli standard qualitativi richiesti.
La prima fase di internalizzazioni annunciata riguarderà il personale attualmente in appalto impiegato nel confezionamento delle produzioni alimentari (circa 300 lavoratori impiegati nei depositi di Parma e di Limito) e nell’e-commerce (circa 1.900 lavoratori attualmente attivi nell’attività di picking web e presso i punti vendita). In applicazione del Protocollo già nei prossimi giorni si attiverà il confronto per definire le condizioni di assunzione, il corretto inquadramento e l’organizzazione del lavoro conseguente al riassetto organizzativo.
Sarà presto istituita anche una Commissione Paritetica Appalti e Internalizzazioni, composta da 6 rappresentanti di parte aziendale e da 6 di parte sindacale, con il compito di supportare tecnicamente le parti per favorire i processi di internalizzazione delle attività e monitorare la corretta applicazione del protocollo.
Per Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs “la sottoscrizione del Protocollo rappresenta un importante risultato per chi opera attualmente nella filiera degli appalti in Esselunga: stabilizzazione dell’occupazione, maggiori garanzie e un nuovo protagonismo delle organizzazioni sindacali sono i risultati che la trattativa ha prodotto”. “L’intesa – concludono le tre federazioni – rappresenta un importante precedente di regolamentazione degli appalti in ambito privato, a dimostrazione che molte attività possono essere internalizzate e gestite direttamente”.
L’accordo è certamente un passo in avanti. Positivo per l’azienda, per i sindacati confederali e per i lavoratori coinvolti. Continuo a pensare che più che l’internalizzazione in sé occorra puntare al rispetto delle regole e dei contratti di lavoro, alla serietà degli appalti, e all’introduzione di meccanismi di controllo e di verifica. Resta il tema che ho più volte sollevato e che riguarda il rischio di una sottovalutazione del ruolo delle organizzazioni sindacali minoritarie, della loro predisposizione a non rispettare le regole e infine, ad un interventi di alcuni magistrati che tendono a sostituirsi alla dialettica sindacale. Temi che, indipendentemente dall’accordo restano tutti aperti complicando il contesto di riferimento. E questo non è affatto positivo.
Che debbano essere i sindacati autonomi a sollecitare quelli confederali fa riflettere…