Amazon e Unes in autunno si lasceranno. Una fase si chiude. Se ne aprirà un’altra per entrambe?

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Le strade di Amazon Fresh e di Unes si separeranno dal 30 settembre 2024. Amazon nel food continua con PAM Panorama. Mariangela Marseglia Country  manager italia e Spagna nell’intervista al Corriere ha delineato cos’è oggi  Amazon nel nostro Paese. «In dieci anni abbiamo investito quasi 17 miliardi, abbiamo 18 mila dipendenti e oggi contiamo una sessantina di sedi nel Paese, con 37 siti logistici e due nuovi in arrivo, a Jesi (Marche) e Alessandria, dove creeremo rispettivamente nei primi tre anni, fino a mille e fino a 400 nuovi posti di lavoro. Ma continueremo a investire anche sul cloud e questo, come il progetto Made in Italy, avrà ricadute positive sul sistema Paese nel suo insieme».

Sulle  vendite estere delle aziende italiane «l’obiettivo è 4 miliardi di export sulla piattaforma Amazon entro il 2025, oggi siamo a 3 miliardi. L’obiettivo è aiutare le aziende a esportare, specie le Pmi che strutturalmente hanno più difficoltà a muoversi all’estero da sole». Oggi la vetrina Made in Italy è disponibile nei negozi online di Amazon in ben undici Paesi del mondo, Francia, Spagna, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Giappone, Emirati Arabi Uniti, Svezia, Polonia e Paesi Bassi, per un totale di oltre due milioni di prodotti, di cui 1,2 nel solo negozio Amazon.it, frutto del lavoro di eccellenza di oltre 5.500 aziende italiane.

L’accordo con UNES è durato ben otto anni. Adesso si gira pagina. Amazon Fresh ha aperto i battenti per la prima volta a Milano nel 2015, poi a Roma e Torino. Poi sono seguiti gli accordi. Inizialmente con UNES e Natura Sì poi con PAM Panorama. Dal 9 aprile 2024 Amazon Fresh ha accelerato la sua strategia mettendo a disposizione un servizio di consegna della spesa in giornata a tutti i clienti, compresi quelli non iscritti ad Amazon Prime, residenti a Milano, Roma, Torino e Bologna. Secondo Camille Bur, responsabile di Amazon Fresh per Germania, Italia e Spagna, l’azienda è costantemente alla ricerca di soluzioni per semplificare e migliorare l’esperienza di acquisto dei propri clienti. “Tutti i clienti Amazon di quelle città possono effettuare la spesa online e riceverla comodamente a casa,” ha dichiarato Bur.

Il funzionamento del servizio è semplice: i clienti delle città indicate, residenti in aree coperte dalla consegna, possono ordinare la loro spesa su Amazon Fresh e/o Pam Panorama, scegliendo tra migliaia di prodotti in diverse categorie, come carne, frutta e verdura, latticini, articoli per la cura della casa e della persona. Le consegne avverranno in finestre di due ore, mentre i clienti Prime potranno beneficiare di finestre di un’ora nelle aree coperte dal servizio. “L’obiettivo è anche quello di cercare di valorizzare i diversi territori in cui siamo presenti con prodotti specifici – spiega Manuela Chiara Rosso, responsabile di Amazon Fresh in Italia – quindi abbiamo attivato collaborazioni con fornitori locali: a Bologna per esempio con Forno Brisa, a Roma, Milano e Torino con le rispettive Centrali del Latte. Non solo, cerchiamo sempre di allargare l’offerta in relazione alle richieste dei clienti del territorio, così nel capoluogo emiliano quando siamo arrivati abbiamo subito cercato di potenziare la pasta fresca e i tortellini in particolare”.

Una scelta per portare ancora più clienti dal reale al virtuale, senza la necessità di abbonarsi e che, di fatto, aumenta la platea di potenziali utenti in maniera esponenziale. Quella della Capitale è una sfida interessante da parte nostra e che ha avuto un grande successo da quando abbiamo attivato il servizio”. Ha concluso Chiara Rosso. Non a caso a Roma dal 2021, anno di lancio del servizio, c’è un magazzino dedicato che vede l’impiego di 75 persone, numero che sale nei periodi di maggiore lavoro.

L’accordo tra Amazon e Unes aveva da tempo esaurito la spinta propulsiva. Quasi raggiunti gli otto anni di collaborazione dal quel famoso 7 giugno del 2016  dove a Milano e in alcuni comuni dell’hinterland, gli utenti del servizio Amazon Prime Now  potevano acquistare online anche i prodotti del supermercato U2 e i prodotti bio di NaturaSì. Unes continuerà a vendere i suoi prodotti sia sul proprio sito spesaonline sia sull’app, con la possibilità di ritirare i propri acquisti nei punti di vendita abilitati. Resta, inoltre, attivo, sempre presso gli store abilitati, il servizio di consegna a domicilio, a cui si aggiunge l’opzione di far arrivare la spesa a casa con Everli.

Confermato il percorso nella centrale di acquisto con Conad, dietro questa decisione c’è una decisa ricentratura delle attività che comprende la riorganizzazione  interna, il rebranding annunciato nel novembre del 2023 ma anche l’accordo del 13 maggio di quest’anno con Cortilia per la distribuzione nei rispettivi canali di vendita. Così, mentre 400 prodotti del brand premium del Gruppo Finiper Canova saranno disponibili su cortilia.it, in alcuni punti vendita selezionati (per ora) verranno allestiti dei corner dedicati all’ortofrutta del marchio numero uno della spesa online di qualità. Una collaborazione importante che segna un passo avanti per entrambi i marchi.

Mancherebbero, a mio modesto parere,   due tasselli strategici, secondo me, assolutamente funzionali  sia ad Amazon che a Unes. La prima dovrebbe acquisire Cortilia. È di fatto, una piccola Whole Foods virtuale che ha solo bisogno di un  grande progetto nel quale inserire una strategia di sviluppo nazionale. Ad Amazon Fresh servirebbe anche in Italia un’anima riconosciuta che vada oltre l’efficacia della consegna a domicilio. E Cortilia ha questa caratteristica. Sarebbe un passo decisivo proprio per il futuro di Amazon in Italia nel food. Negli  USA come in Italia è l’intreccio fisico-virtuale su cui stanno lavorando Hoggett, Peters, Buechel e Minardi che ben più in grande e con le rispettive responsabilità stanno contribuendo a ridisegnare l’eco sistema nel quale le diverse componenti di Amazon (Amazon, Amazon Fresh, Amazon Prime, Whole Foods) sono inserite ma non ancora integrate. 

Ai manager di  Finiper Canova, top player indiscussi nella gestione degli ipermercati, un consiglio non richiesto: se non vogliono rassegnarsi al declino dei loro supermercati,  dovrebbero ingaggiare, a capo del progetto UNES, profili manageriali esperti del comparto. Farebbero un salto di qualità notevole.

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