Politica e lavoro. Tu chiamale se vuoi elezioni…

C’è solo da scegliere. Si va dall’abolizione della Fornero e del Jobs Act, proposte rispettivamente dalla Lega di Salvini o da “Potere al popolo” all’istituzione del salario minimo da parte del PD. Da una decontribuzione completa per nuovi assunti alle pensioni minime a mille euro proposto da Forza Italia.

Dario Di Vico, nell’editoriale di oggi sul Corriere, (   http://bit.ly/2CVxY4f  ) invita la Politica a prendere sul serio il tema del lavoro. Sembra anche disposto a concedere il beneficio del dubbio alla buona fede di alcune proposte nonostante l’evidente strumentalità della maggior parte delle stesse.

Leggi tutto “Politica e lavoro. Tu chiamale se vuoi elezioni…”

Trattativa Confindustria/Sindacati. Si va verso il patto di fabbrica?

Credo sia interesse di tutti che il “Patto di Fabbrica” tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil segni l’inizio di una svolta nel sistema delle relazioni industriali italiane.

C’è sicuramente la necessità di accompagnare la ripresina in corso irrobustendo il ruolo dei protagonisti in campo, c’è la necessità di coinvolgere le PMI per estendere o consolidare le opportunità legate all’innovazione, c’è, infine, la necessità di dare un segnale forte di vitalità dei corpi intermedi alla Politica.

Leggi tutto “Trattativa Confindustria/Sindacati. Si va verso il patto di fabbrica?”

Vicenda Castelfrigo. Un finale amaro da cui ripartire

Leggere che la FLAI CGIL si appresterebbe a denunciare per attività antisindacale l’azienda i suoi rappresentanti e, di conseguenza la FAI CISL firmatari di un’ipotesi di accordo che chiude una vicenda umana e sindacale pesante lascia perplessi.

Tra l’altro, se non ci fosse stato uno sciopero della fame di tre lavoratori immigrati e di un sindacalista della FLAI CGIL portato avanti per 11 giorni questa vicenda, non ci sono dubbi, sarebbe passata sotto silenzio.

Leggi tutto “Vicenda Castelfrigo. Un finale amaro da cui ripartire”

Tutti i contratti sono a termine…

Il tema della prevalenza dei contratti a termine così come viene posto nel dibattito, soprattutto dopo l’enfasi che il Jobs Act ha assegnato al rilancio dei contratti a tempo indeterminato, non porta da nessuna parte anche perché i sostenitori di questa tipologia contrattuale non sentono ragioni.

Sulla carta il contratto a tempo indeterminato resta prevalente ma non lo è più nelle nuove assunzioni. E questo indipendentemente dai settori che tradizionalmente ne hanno sempre fatto uso.

Sarebbe certamente meglio un contratto trovato una volta e per sempre che uno da ricercare di volta in volta. È lapalissiano. Per le tutele, il contesto lavorativo e gli impegni economici delle persone. Per le imprese, sempre per i sostenitori, sarebbe poi l’uovo di Colombo. Se queste ultime credono veramente, come sostengono nei convegni  nelle loro risorse umane, l’investimento dovrebbe essere di lungo periodo.

Leggi tutto “Tutti i contratti sono a termine…”

Il lavoro tra qualità, rispetto, prospettive e buoni proponimenti

Quasi sempre l’interesse dei media o degli esperti si concentra sui livelli di disoccupazione. A volte scontrandosi su percentuali insignificanti in più o in meno, quasi sempre sorvolando sulla qualità e sulle modalità del lavoro proposto.

Alle ingiustizie e alle prevaricazioni in voga fino ad oltre la metà del secolo scorso si è sostituito un complesso di regole che ha retto fino a quando ha potuto reggere. Leggi e contrattazione ne hanno determinato retribuzioni e confini.

Leggi tutto “Il lavoro tra qualità, rispetto, prospettive e buoni proponimenti”

Negoziato Grande Distribuzione. Qualcosa non funziona…

Sui numeri c’era da aspettarselo. Secondo i sindacati la protesta è riuscita, secondo Federdistribuzione, no. Nulla di nuovo sotto il sole.

La novità, semmai, sta nel comunicato di Federdistribuzione. Per la prima volta si apprende, in pieno sciopero dichiarato che sono mesi che ci sarebbero divergenze (o differenti sensibilità) tra la Fisascat Cisl e le altre due organizzazioni sindacali (Filcams CGIL e Uiltucs Uil) la prima disponibile ad incontri con la controparte le altre due sigle, no.

Leggi tutto “Negoziato Grande Distribuzione. Qualcosa non funziona…”

la Grande Distribuzione tra contratti nazionali, scioperi e debolezze reciproche.

Venerdì 22 dicembre ci sarà lo sciopero della Grande Distribuzione indetto da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil per protestare contro l’assenza di contratto per i lavoratori delle imprese che fanno riferimento a Federdistribuzione e per quelle aderenti al mondo cooperativo.

A questo si aggiunge la campagna contro il lavoro festivo discendente dal decreto del Governo Monti che ha liberalizzato le aperture nel settore. Assisteremo, però, al confronto tra due debolezze. Innanzitutto quella sindacale dovuta alla difficoltà evidente di mobilitare la categoria per riuscire a sottoscrivere un contratto simile a quello siglato con Confcommercio o a spingere Federdistribuzione ad applicarlo.

Leggi tutto “la Grande Distribuzione tra contratti nazionali, scioperi e debolezze reciproche.”

Le nuove relazioni industriali iniziano alla Melegatti?

L’interessante articolo di DI Vico sul Corriere di qualche giorno fa   ( http://Bit.ly/2BHg9oW  ) mi ha spinto ad una riflessione ulteriore. C’è una grande differenza tra l’empatia che provocano casi come Amazon, Ryanair e IKEA per la loro esposizione mediatica e il caso Melegatti.

I primi tre è indubbio che rappresentino semplicemente un tentativo di utilizzare i consumatori e i media per “costringere” le rispettive controparti ad un negoziato tradizionale.

Gioca a favore il trovarsi di fronte multinazionali che, per una parte ancora consistente della cultura italiana, mantengono una accezione negativa. Evocano, in molti la vicenda di Davide contro Golia e quindi provocano quasi naturalmente un sentimento tanto superficiale quanto diffuso di negatività che da un certo punto osservazione può essere scambiato per solidarietà. Leggi tutto “Le nuove relazioni industriali iniziano alla Melegatti?”

Perché i giovani non dovrebbero avere paura dei professionisti, ma cercare il confronto intergenerazionale. Di Luisa Panariello

Ho chiesto a Luisa Panariello, 30 anni, blogger e nuova collaboratrice del CFMT di raccontare il business game BIG dal suo punto di vista. BIG nasce così. Dalla voglia di mettere in relazioni capacità e competenze differenti. Tipiche di generazioni differenti.

Queste le sue riflessioni…

Quando si parla di confronto intergenerazionale è facile imbattersi un una diffidenza dovuta dai pregiudizi consci o inconsci che si hanno, e ciò accade indipendentemente agli adulti così come ai più giovani.

Leggi tutto “Perché i giovani non dovrebbero avere paura dei professionisti, ma cercare il confronto intergenerazionale. Di Luisa Panariello”

Giovani e tute blu

Giovani o meno giovani, nessuno pensa al lavoro come maledizione. Sia chi ce l’ha, sia chi lo cerca ma perfino chi se lo immagina, vista la sua giovane età, trova più facile indicare ciò che non vorrebbe trovarsi a fare in futuro.

La pessima performance dei ragazzi in tuta e catene che protestano contro l’alternanza indica esattamente questo. Il mondo degli adulti a questa rappresentazione ha reagito compatto, condannandola. È giusto. Il lavoro, qualsiasi lavoro, non può essere “offeso” o ridotto ad esempio negativo. Soprattutto un lavoro onesto, dignitoso e ancora carico di significato come quello dell’operaio.

Leggi tutto “Giovani e tute blu”