Bari. La festa del lavoro la organizza Megamark…

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“Dobbiamo guidare le nostre aziende con il cuore, oltre che con la testa, e non dobbiamo dimenticare che mentre le risorse energetiche sulla terra sono limitate, quelle delle persone possono essere infinite se hanno motivazione e ingaggio”. Sono passati più di 50 anni (25 ottobre 1972) da quando, Antoine Riboud – Fondatore e allora Presidente di Danone – tenne un famoso discorso noto come il “Discorso di Marsiglia” con il quale affermò la necessità dell’interdipendenza tra obiettivi economici e sociali. Personalmente sono cresciuto come manager in quella cultura.

Una visione lucida, lungimirante e sempre attuale. Altri imprenditori negli anni si sono misurati cercando sempre quella sintesi. Penso ad Adriano Olivetti, Michele Ferrero, Marino Golinelli, Brunello Cucinelli e molti altri. E aggiungo, per gli amici del comparto, il ricordo  di Dino Abbascià che, partito da garzone, diventò un grande imprenditore del commercio e dell’esportazione dell’ortofrutta e poi dirigente in Confcommercio a cui è stato intestato Il Mercato ortofrutticolo comunale di Bisceglie. Alcuni noti, altri meno noti ma non per questo meno importanti per chi ha avuto la fortuna di conoscerli. Ciascuno convinto che “Crescere insieme” non fosse una banale  trovata di social washing come si direbbe oggi ma un impegno vero frutto di un pensiero profondo da mettere in pratica con coerenza e trasparenza.  Giovanni Pomarico, 80 anni patron di Megamark fa parte a buon diritto di questi profili. Anche la Grande distribuzione quindi annovera tra le proprie fila imprenditori con questa visione.

Un gruppo, il suo,  che in Puglia ha il suo baricentro.  Una regione importante del Sud in campo economico e che, nella distribuzione e nella logistica, gioca le sue carte ma che deve fare i conti con un problema.  “Negli ultimi cinque anni, fra il 2018 e il 2023, la regione ha perso oltre 100mila abitanti, l’equivalente dell’intera popolazione di Lecce”, dice Valerio De Molli, managing partner e ceo di The European House-Ambrosetti (Teha).

Sarà un primo maggio con le saracinesche dei supermercati di proprietà del Gruppo Megamark abbassate nel giorno della Festa del Lavoro e una SuperMegaFesta per celebrare, con i dipendenti e le loro famiglie, i 50 anni di attività e gli 80 del fondatore. È ormai tradizione consolidata del gruppo di Trani, realtà leader del Mezzogiorno nel settore con quasi 600 punti vendita A&O, Dok, Famila e Sole 365 presenti in Basilicata, Molise, Campania e Calabria,  L’evento sarà anche l’occasione per rievocare la nascita dell’impresa nel 1974, i primi supermercati di proprietà aperti a Barletta e Andria, l’avvio negli anni ’80 della rete in franchising e l’espansione nel sud Italia del gruppo, che oggi si avvale del lavoro di oltre 5.500 persone. Un gruppo da circa 2,9 miliardi di vendite alle casse. Oggi aderisce a  Selex, una delle più importanti centrali di acquisto.

Il cav. Giovanni Pomarico è Presidente  del gruppo (www.megamark.it) ma anche della Fondazione Megamark. E’ stata sua l’idea di fondare la onlus (inizialmente in ricordo del compianto fratello Nicola)  per i bisogni sanitari e assistenziali dei collaboratori. “Facciamo parte di una grande famiglia e quando una delle persone che ti stanno a cuore si ritrova a dover fare i conti con un problema di salute, noi non possiamo essere indifferenti” ha dichiarato. L’impegno verso i collaboratori si allarga in seguito  verso le realtà bisognose del territorio dove l’azienda è presente. La fondazione risale al 2000, da allora non ha mai smesso l’impegno tramite i bando Orizzonti solidali, i premi letterari  e le iniziative contro l’abbandono scolastico. È così che la onlus diventa protagonista di importanti  iniziative sociali al fianco di associazioni attivamente impegnate a supportare le necessità dei più deboli. “Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo.” E’ questa frase di Gandhi che spinge la Fondazione Megamark a continuare sulla strada della solidarietà sostenendo iniziative rivolte ai meno fortunati.

“Quella di Megamark – dichiara Giovanni Pomarico – è stata un’avventura entusiasmante, iniziata con la lunga fila di persone per l’inaugurazione del primo supermercato di Barletta. Da allora è stato un susseguirsi di aperture, cambiamenti e sfide che, grazie a determinazione, lealtà e attaccamento all’azienda dei brillanti collaboratori che ho la fortuna di guidare, siamo riusciti a vincere. Per noi il primo maggio è una grande festa aziendale, aperta alle famiglie dei nostri colleghi e voluta dalla più grande famiglia che è Megamark”.

La Festa, alla sua quarta edizione, è un vero e proprio Family Day al quale parteciperanno oltre 7.500 persone; l’iniziativa, ideata come una tradizionale festa patronale con street food di tipicità gastronomiche di diverse regioni, si terrà nella Fiera del Levante di Bari, su un’area di oltre 16.000 mq. Ad animare si alterneranno sul palco personaggi del mondo dello spettacolo, comici, trasformisti, cantanti, attori e imitatori che allieteranno i presenti che giungeranno a Bari da Puglia, Molise e Campania. Un’attenzione particolare sarà riservata ai circa 1.500 bambini, figli dei lavoratori del Gruppo, che potranno divertirsi in un’area a loro riservata e attrezzata con giochi e gonfiabili, coordinati e intrattenuti da oltre 100 animatori.

In una recente intervista a Repubblica Giovanni Pomarico ha dichiarato: “la nostra è stata una bella avventura. Mi considero figlio d’arte: mio padre Francesco aveva una specie di bazar ad Andria da 114 metri quadrati, una bella superficie per quei tempi. Azienda ricca, imprenditore ‘povero’. È stata la stella polare di molti grandi industriali italiani, da Steno Marcegaglia a Giorgio Squinzi. “Ho sempre praticato questo principio, è così che abbiamo messo su il franchising al Sud. Ed è stato un cambio di mentalità netto noi offriamo tutti i servizi chiavi in mano, l’affiliato è parte di una grande squadra e non deve preoccuparsi di tutta la catena delle forniture, dell’allestimento, eccetera”. Gli affiliati oggi sono 174, per 466 punti vendita.

Ho chiesto a ex colleghi e amici un giudizio vero sull’uomo Pomarico non filtrato  da frasi di circostanza. “È una persona per bene” è stata la risposta unanime. il più bel titolo, credo,  a cui  un imprenditore possa ambire. Gli hanno recentemente  chiesto: “Cosa direbbe a un giovane che volesse intraprendere la sua strada?”.  “Che bisogna avere fame e coraggio, perché l’investimento è un rischio e se non hai quella grinta, è meglio che stai a casa. E  poi gli direi di non prendere scorciatoie. Insomma, di non scegliere la strada più breve. È fortemente ingannevole. Ma è il coraggio il vero passe-partout”.  Che non può mancare ad un vero imprenditore. Soprattutto al Sud.

 

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