Sarà mèta del mio prossimo viaggio a Bruxelles. Abitandoci mia figlia è una città che frequento spesso. E, ovviamente, non manca mai un “tour GDO” alla ricerca di novità. Il Belgio è un crocevia interessante per la pluralità di consumatori e di insegne e quindi adatto a sperimentazioni. Dopo quella sul franchising Delhaize (https://bit.ly/3TiQtpK) e quelle su Carrefour BuyBay (https://bit.ly/3TnV1vw) adesso toccherà a Carrefour Reeborn. Da “semplice” APP a luogo fisico il passo è stato breve.
Il nuovo pop-up Carrefour aperto il 18 aprile offre uno spazio di coworking con wifi gratuito, caffè e un distributore automatico Carrefour Buybye per fare acquisti grab&go. Il negozio situato in 313 Chaussée d’Ixelles a Ixelles è aperto dal giovedì alla domenica, dalle 11:00 alle 18:00, fino al 15 settembre. Spesso gli esperti lamentano il fatto che la GDO subisca l’iniziativa altrui. Dall’industria, dalla logistica e dall’online. Carrefour si smarca facendo propria una battuta di Olivier Dauvers che ne ha accompagnato il lancio dell’app Reeborn l’autunno scorso: “Toujours feindre d’organiser un phénomène plutôt que de le subir”. (meglio fingere di organizzare un fenomeno piuttosto che subirlo).
L’applicazione è stata lanciata a settembre dell’anno scorso. L’obiettivo prospettato allora da Arnaud Lesne Director of Innovation & Partnerships Carrefour Belgium, era di consentire agli utenti di individuare “buoni affari” nelle scorte di magazzino dei negozi Carrefour ma anche comprare e offrire articoli di seconda mano. Carrefour aggiunge ad ogni transazione punti bonus e, gli utenti privati, hanno la possibilità di ricevere una parte dell’importo della vendita in punti bonus che potranno essere utilizzati per fare la spesa al Carrefour. Una applicazione con cui Carrefour punta ad attirare un pubblico nuovo e più giovane e fidelizzare i clienti esistenti.
“Carrefour Reeborn offre una soluzione semplice per uno stile di vita più sostenibile ed economico”, aveva affermato Lesne al lancio dell’APP. “Attraverso una piattaforma user-friendly per acquistare e vendere oggetti di seconda mano, contribuiamo a ridurre l’impatto sull’ambiente e offriamo vantaggi esclusivi ai nostri clienti.” Carrefour Reeborn era già stata oggetto di un “soft launch” interno in versione web per i dipendenti di Carrefour.
Alcune insegne, soprattutto no food, temono che il C to C prenda troppo piede. Il valore del mercato solo della rivendita di moda oggi è compreso tra i 100 e i 120 miliardi di dollari in tutto il mondo, ossia più del triplo rispetto al 2020 (ricerca realizzata da Boston Consulting Group). Secondo lo studio, il mercato della seconda mano rappresenta già dal 3% al 5% dell’abbigliamento, delle calzature e degli accessori e potrebbe crescere fino al 40%. Questo grazie ai consumatori della Generazione Z, che sono i più propensi ad acquistare (31%) e vendere (44%) articoli di seconda mano, seguiti dai millennial.
Il successo di Vinted nel settore tessile lo dimostra. Zara al contrario ha accettato questa sfida lanciando la propria piattaforma Preowned (https://go.zara/4av7PG1). Interessante del test Carrefour è l’idea di associare annunci tra privati con un’insegna della grande distribuzione. Link all’articolo: https://www.retaildetail.be/fr/news/food/carrefour-lance-une-application-de-seconde-main-reeborn. Il negozio pop-up, una novità europea secondo il distributore, offre ora una dimensione aggiuntiva: i singoli consumatori possono scegliere di aumentare le opportunità di vendita dei loro prodotti, esponendoli nel negozio – anche se il team di Carrefour Reeborn si riserva il diritto di fare una selezione.
I clienti che desiderano acquistare uno qualsiasi degli articoli presenti nel pop-up possono pagare tramite un terminale digitale. L’obiettivo di Carrefour è chiaro. Cercare di comprendere e sfruttare una tendenza già in atto aggiungendo alcuni vantaggi e i programmi fedeltà, nonché un’identità di marchio. La logica dell’APP è simile, in Italia, a “Subito” (www.subito.it) (i privati presentano offerte su una piattaforma) con in più la garanzia Carrefour. Anche altri piccoli e grandi negozi belgi potranno proporre sulla piattaforma i loro articoli invenduti.
Come sempre in questo ambito, è la massa critica a decretare l’attrattiva di una piattaforma, e quindi il suo successo. Insomma, il numero delle offerte presentate. Quale sarà la capacità di Carrefour di creare questa massa critica in competizione con i colossi già affermati? Troppo presto per dirlo. Il concetto è però semplice: per ogni venti euro che un utente guadagna vendendo qualcosa, riceve 25 euro di punti bonus. Questi punti bonus possono poi essere riscattati presso Carrefour anche in acquisti alimentari.
Il sistema proposto fisicamente nel Popup funziona online già da ottobre. I clienti possono creare un account su Carrefour Reeborn e vendere online i loro articoli di seconda mano. Presentando i loro prodotti anche nei negozi temporanei, i clienti aumentano ovviamente le loro possibilità di vendita. Almeno così sperano gli ideatori. Se un cliente desidera acquistare uno qualsiasi degli articoli esposti nel pop-up, può farlo tramite un terminale digitale disponibile. Il venditore riceve quindi immediatamente il pagamento per l’oggetto venduto. Esistono varie opzioni di consegna: consegna a domicilio o consegna a un punto di ritrovo tramite bpost o Mondial Relay, oppure tramite i punti click & Collect di Carrefour.
Una cosa è certa. I confini di specializzazione delle attività nella filiera, in passato molto netti e tra soggetti diversi, perdono sempre più di significato sovrapponendosi in tutto o in parte. Così come i luoghi preposti allo scambio o alla vendita. La sostenibilità è sicuramente una forza trainante sempre più importante anche per gli acquirenti di articoli di seconda mano. Influisce anche l’ampia scelta e i pezzi unici che propone. Così come il piacere della ricerca e l’opportunità di negoziare con i venditori crescono tra i fattori che spingono per l’acquisto, ad esempio, di abbigliamento di seconda mano. Sono ovviamente processi lunghi nel tempo e complessi nella loro organizzazione. Disegnano però nuove traiettorie del business per chi le vuole cogliere.