Chi non ha il coraggio di dire ciò che pensa, finisce col non pensare se non quello che avrà il coraggio di dire. A. Loria
Dal tono e dalle numerose telefonate e mail di incoraggiamento che ricevo quotidianamente ho capito di aver centrato il problema. Sia quelli che mi chiedono di continuare sia quelli che trovano inusuale la mia modalità di sollevare i temi proposti sul modello del “samizdat”, in uso nell’Unione Sovietica negli anni 60, convengono su un punto preciso: l’era Sangalli è comunque al tramonto.
A loro volta poi si dividono in tre categorie. Nella prima cerchia troviamo i pasradan. Quelli che mi fanno arrivare accuse di ingratitudine, di esternare in nome e per conto terzi e di personalizzare lo scontro. Difficile scalfirmi con queste argomentazioni. Devo ammettere, però, che la mia personalizzazione è evidente. Prendermela con i muri non è mai stato tra i miei obiettivi.
Nel caso dell’anziano Presidente, però, non c’è accanimento. Ritengo che sostenere che sia arrivato il tempo, per lui, di farsi da parte è democrazia. E lui, per primo, dovrebbe capirlo.
Nel caso di altri “accanimenti” la vox populi è molto più tranciante del sottoscritto. I riferimenti alla nomina del cavallo di Caligola a console si sprecano. Personalmente ho trovato solo un’analogia con il nome di quel famoso cavallo: “Incitatus”. Credo calzi a pennello.
Intorno ai pasradan, nella prima cerchia, ci sono tutti coloro che hanno qualcosa da perdere. Un’amicizia che non vogliono mettere in discussione, un interesse locale, una poltrona, una speranza di ottenerla. Ė la palude tipica di tutte le organizzazioni di rappresentanza. I pasradan picchiano duro. Sui sentimenti, sui favori fatti e sulle poltrone.
Tutti coloro che hanno sollevato problemi sono stati rimossi, emarginati, colpiti con inutile cattiveria. Solo per dare l’esempio. “Colpiscine uno per educarne cento” funziona sempre. Qui ci si può trovare chi ha chiesto spiegazioni su come procedeva la vicenda delle molestie denunciate, chi della effettiva necessità o meno del nuovo Statuto, chi anche per vecchie antipatie personali. Chi vince, come sempre, non fa prigionieri. Leggi tutto “Confcommercio. Male non fare, paura non avere…”