Il cosiddetto “popolo del SI” sta dando senso e nuovi confini al Partito del PIL. E questa è indubbiamente la vera novità nel panorama politico e sociale italiano. La stessa reazione sorpresa dei due leader vincitori delle ultime elezioni per l’entità e la qualità della protesta è stata improntata alla massima cautela e ascolto delle ragioni niente affatto strumentali.
Il giudizio forse frettoloso di alcuni osservatori sul rapporto tra ragione e consenso mi ha fatto venire in mente una analoga battuta di Stalin che, in tutt’altro contesto, esclamava:”“Il Papa! E quante divisioni ha?”. È vero. Si può supporre di avere ragione senza avere il corrispondente peso elettorale. Così come è altrettanto vero che molti piccoli imprenditori, professionisti, lavoratori autonomi e dipendenti, hanno riposto la loro fiducia ai partiti, oggi al Governo, solo pochi mesi fa.
Probabilmente il desiderio di cambiare, di voltare pagina, di chiudere con il passato hanno prevalso rispetto ad ogni altra riflessione. Ma entrambi i vincitori, con il patto sottoscritto all’inizio della legislatura, hanno dimostrato una fragilità politica evidente proprio nel rapporto con le rispettive costituency.
Dall’ILVA di Taranto fino alla TAV Torino Lione la cruda realtà della nostra economia si è incaricata di far emergere sia il dilettantismo dei 5S che la difficoltà, per la Lega salviniana, di reggere un rapporto con gli stessi, di realizzare i propri obiettivi di espansione verso sud e contemporaneamente di continuare a rappresentare quel ruolo di “sindacato di territorio” alla base delle fortune politiche del movimento leghista. Leggi tutto “Populismi, ansie e tavoli…”