La mancanza di una netta presa di posizione di alcune associazioni di categoria e dei sindacati sull’obbligatorietà del green pass e sulle conseguenze su chi non si adegua le renderà fragili alla ripresa di settembre. I novax pur presenti nelle piazze sono una realtà irrilevante numericamente dentro il variegato mondo delle imprese. Al minimo cenno di ripresa del virus cadranno dubbi e resistenze e si aprirà la caccia al non vaccinato. Per convincere gli indecisi e per isolare chi ha deciso di scaricare sulla collettività la propria scelta ideologia.
La posizione del sindacato e di alcune associazioni sarebbe assolutamente comprensibile in una situazione normale. “Né aderire né sabotare” lascia le mani libere ma riduce la credibilità ai tavoli che contano.
Tolto il pubblico impiego, che si nutre di regole proprie e di dinamiche interne, nel comparto privato il green pass è già di fatto instradato sulla via dell’obbligatorietà. E questo, in assenza di una presa di posizione forte dei sindacati, porterà verso forme di mobbing più o meno esplicito di capi e colleghi che, in caso di peggioramento della situazione, lascerà un segno pesante nelle relazioni interpersonali.
Precari e terzisti saranno i primi a doversi assoggettare ad un obbligo informale. Seguiranno tutti gli altri. Già oggi la debolezza delle associazioni del terziario nei confronti delle incertezze organizzative causate dalle norme ai propri associati è evidente. Potenziale cliente e dipendente sono stati parificati. Leggi tutto “Varianti del virus e impatto nelle aziende da settembre.”