L’incombere delle elezioni europee e le liti giornaliere dei due partiti di Governo possono far ritenere una scelta consapevole l’esilio volontario che sembrano essersi imposti i corpi intermedi. Ma è proprio così?
Il sismografo sembrerebbe registrare in campo solo Confindustria che cerca di interpretare, pur in solitudine, il sentimento del cosiddetto Partito del PIL. Sul fronte sindacale, a parte i primi passi di Maurizio Landini, dopo l’exploit della recente manifestazione unitaria, solo Marco Bentivogli segnala la necessità di una ripresa di protagonismo che sembra ormai relegato alle sempre più rare dichiarazioni alle agenzie e alla convegnistica tradizionale.
Paradigmatica la situazione di Confcommercio. Reduce da Cernobbio dove non è uscito nulla di significativo e dove, più che per la presenza di Salvini sul lago di Como, ha fatto notizia l’assenza dello stesso a Roma dove a Villa Madama era in corso la cerimonia per la firma del Memorandum d’Intesa tra Italia e Cina, alla presenza del presidente cinese Xi Jinping e del premier Giuseppe Conte insieme ai ministri Luigi Di Maio, Giovanni Tria e Enzo Moavero.
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