Convergenze interessanti

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La nuova stagione sindacale aperta con la presentazione della piattaforma confederale sulla contrattazione, l’annuncio di iniziative comuni sulle pensioni e la firma unitaria nei principali contratti nazionali segnalano il sostanziale rientro in gioco della Cgil e le difficoltà di elaborazione e proposta che sembrano essere presenti in Cisl e Uil. In un recente convegno in Università Cattolica a Milano lo stesso Gigi Petteni, segretario confederale della Cisl, ha lanciato l’allarme agli intellettuali di area affinché ritornino a impegnarsi nel sociale a supporto del sindacato. Mai come oggi la solitudine dei corpi intermedi non aiuta la loro elaborazione strategica e non porta da nessuna parte. Gli unici segnali di cambiamento e di proposta sembrano provenire da qualche categoria dell’industria e da alcuni territori. L’ultima mossa interessante, in ordine di tempo, è la convergenza della FIM CISL con l’associazione quadri e professional di FCA (AQCF). Una decisione che ha colto impreparati quanti ritenevano che la ripresa dell’iniziativa unitaria sul rinnovo del CCNL comportasse il “sacrificio” di una linea politica vincente quanto indigesta alla FIOM. Quest’ultima decisione dimostra solo che l’unità sindacale provocata dalla posizione di Federmeccanica al tavolo contrattuale comportava una risposta. E questa risposta doveva essere, giustamente, unitaria. Ma, come aveva già fatto notare Bentivogli, tattica e strategia sono due cose differenti. E la strategia della FIM, anche sulle innovazioni che il rinnovo del CCNL può e deve produrre, è ancora sostanzialmente differente da quella della FIOM. E questo, prima o poi riemergerà nel confronto. I ritardi di elaborazione e le posizioni sbagliate non si recuperano con qualche autocritica estemporanea. Per questo servono i congressi, comportamenti coerenti al centro con in periferia e il rispetto delle opinioni diverse e dei luoghi dove queste opinioni si formano. Tutto questo presuppone tanta strada ancora da fare. E credo che sia da apprezzare se la FIOM intenderà percorrerla pur mantenendo la propria cultura e la propria identità. Un sindacato si rinnova solo se intuisce la direzione del cambiamento. Per questo la convergenza con l’associazione dei quadri FCA è strategica. Nei processi di integrazione nelle filiere globali saranno sempre meno le vecchie categorie contrattuali a determinare i confini organizzativi. E quindi anche quelli sindacali. Nell’impresa di nuovo conio, dirigenti, quadri e lavoratori di ogni livello, collaborano. Partecipano insieme al successo o al declino dell’azienda stessa. Ed è solo sperimentando nuovi linguaggi, culture e valori che sarà possibile declinare nuove traiettorie sindacali. La convergenza su alcune tematiche tra associazioni che provengono da un passato differente ma che vivono la stessa realtà arricchirà entrambi. Male fa Fismic a non comprenderlo. E male fanno le altre organizzazioni a restare ancorati esclusivamente a modelli gloriosi, importanti, da cui non avrebbe alcun senso prescindere che però vanno declinati nell’impresa di oggi e di domani. E male fa anche Federmanager a restare chiusa nel proprio recinto. Il futuro non si prevede, si fa. E il futuro va in questa direzione. Per tutti.

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