Oggi le insegne della Grande Distribuzione si possono valutare sui fatturati, sui margini, sulla capacità di anticipare le esigenze dei clienti o sull’innovazione. Questo resta una priorità per il management e per gli esperti del comparto. Altri criteri contribuiscono a determinarne però l’identikit per chi le frequenta e le sceglie. Innanzitutto la convenienza nelle diverse declinazioni possibili, l’impegno sull’ambiente e a favore del contesto territoriale dove operano, la capacità di attrarre e valorizzare il lavoro. Nel caso di Coop, il cliente esterno da valorizzare nel ruolo di socio e il cliente interno da avere a bordo convinto e consapevole della “maglia” che indossa.
Su questa “doppia natura” Coop continua la sua corsa in solitaria. Su alcuni di queste priorità è arrivata prima degli altri. Sul rispetto del lavoro e il rispetto delle regole di ingaggio definite dai contratti nazionali e aziendali è certamente ancora la prima della classe. Soprattutto per i livelli medio bassi. Altre insegne GDO però stanno arrivando ad insidiarne il primato sulla gestione del personale. Era ora. Assistere alle gare di vertice è più invitante che osservare chi lotta per non retrocedere. Oggi propongo due esperienze, tra quelle che compongono l’universo Coop. Unicoop Firenze e Coop Alleanza 3.0.
Sull’ambiente, l’impegno di Unicoop Firenze, una delle sette grandi cooperative di consumatori del sistema Coop, viene da lontano (https://bit.ly/3udtrqg). Almeno dagli anni ‘80 quando l’interesse collettivo sul tema era ancora tutto da costruire. Basti ricordare la sensibilizzazione sull’uso delle buste di plastica, sul buco nell’ozono e sull’abuso di pesticidi. Oggi il riferimento è l’Agenda 2030 sottoscritta nel 2015 da parte di 193 Paesi tra cui l’Italia che si basa su cinque concetti chiave, rappresentati dalle famose cinque “P”: 1) Persone 2) Prosperità 3) Pace 4) Partnership 5) Pianeta e da cui la cooperativa ha tratto le linee e gli obiettivi della propria azione.
Sull’energia dal 2013, anno di installazione del primo impianto fotovoltaico nel Coop.fi di Ponte a Greve ad oggi, la cooperativa ha realizzato 50 impianti fotovoltaici in grado di produrre 13 milioni di kWh annui da fonti rinnovabili, pari al 10% del fabbisogno energetico della cooperativa. Negli ultimi anni la cooperativa ha installato 130 colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici nei parcheggi di 43 strutture commerciali. Tra i principali progetti a favore delle comunità e coinvolgendo scuole e associazioni sul territorio, quello dei boschi didattici grazie al quale, nel triennio 2021 – 2023, sono stati realizzati 48 boschi didattici in 26 Comuni delle sette province in cui opera la cooperativa. Il progetto ha coinvolto oltre 280 classi delle scuole primarie coinvolte per un totale di circa 6mila bambini coinvolti. Tra le attività di promozione della sensibilità ambientale, il progetto Liberi dai rifiuti organizzato, a partire dal 2019, in collaborazione con Legambiente e con le amministrazioni locali.
Sul fronte della sensibilizzazione a un consumo responsabile, dal 2021 ad oggi la cooperativa ha installato, in collaborazione con Coripet e le amministrazioni locali, 16 ecocompattatori nei parcheggi dei Coop.fi. Nel 2022 i primi 5 ecococompattatori installati nel 2022 hanno permesso di raccogliere 2 milioni e 630mila bottiglie. Con la campagna “L’ambiente non è usa e getta”, nel 2019 Unicoop Firenze è stata la prima impresa a eliminare la plastica monouso dalla vendita, con 2 anni di anticipo rispetto alla normativa. Nel percorso verso un consumo più sostenibile, rientra anche lo sviluppo del prodotto a marchio, progettato e realizzato con l’obiettivo di minimizzare gli sprechi e l’emissione di sostanze dannose per l’ambiente. Tra le linee dedicate, quella Vivi verde, costituita da prodotti provenienti da agricoltura biologica, progettati e realizzati da Coop tenendo conto del loro impatto ambientale. Sul quello dell’ecologia marina, nel 2018 Unicoop Firenze, in collaborazione con Regione Toscana e Legambiente, ha lanciato il progetto sperimentale Arcipelago pulito per consentire ai pescatori di riportare a terra e smaltire correttamente i rifiuti recuperati durante la quotidiana attività di pesca. Questa sperimentazione, nel maggio 2022, ha ispirato la Legge Salvamare.
Sulla convenienza e della tutela del potere di acquisto dei consumatori prosegue la strategia di rilancio di Coop Alleanza 3.0. La più grande cooperativa nazionale – che conta 2,3 milioni di soci e oltre 340 punti vendita distribuiti in 8 delle 20 regioni italiane. “Proseguire con la politica di sviluppo indicata dal Piano Industriale non è solo il modo per completare il percorso di trasformazione e sviluppo che la nostra Cooperativa si è prefissa, è anche la via per consentire a Coop Alleanza 3.0 di interpretare al meglio la sua missione, sostenere il potere d’acquisto di soci e consumatori – dichiara Mario Cifiello, Presidente di Coop Alleanza 3.0 – Lo facciamo bloccando i prezzi di molti prodotti di uso comune e mettendo a disposizione dei nostri soci e consumatori offerte e promozioni, con un’attenzione particolare a quelli a maggiore contenuto nutrizionale: i prodotti freschi come frutta, verdura, carne e pesce sono spesso i primi ad essere sacrificati da chi ha maggiori difficoltà, noi invece vogliamo che chi fa la spesa nei nostri negozi possa trovare convenienza anche per quei cibi che consentono un’alimentazione e uno stile di vita sano”.
Ad esempio, solo grazie all’iniziativa del paniere di 600 prodotti a prezzi scontati per i soci, partita nella seconda metà del 2022 la Cooperativa ha messo a disposizione della base sociale– risparmi per oltre 20 milioni di euro. E il 2024 sarà caratterizzato da una manovra della Cooperativa ancora più incisiva sul piano della convenienza per soci e consumatori, anche per contrastare il probabile rimbalzo verso l’alto dei listini in entrata, dopo un trimestre di forzata quiete. Per questo, sarà sempre più fondamentale rafforzare e consolidare il rapporto con l’industria, con la quale sono costanti il confronto – sia a livello di Cooperativa che di sistema Coop – e la ricerca delle soluzioni più idonee per il mercato. Infine, il rapporto con il mondo produttivo è centrale anche perché un ulteriore ramo della politica commerciale della Cooperativa è rappresentato dalla continua evoluzione del prodotto a marchio Coop: l’inserimento di nuove linee e nuovi prodotti, infatti, ha l’obiettivo di consolidare i rapporti di partnership con molti dei fornitori e, allo stesso tempo, di offrire alla clientela un ventaglio più ampio di prodotti dello stesso tipo, caratterizzati da diverse fasce di prezzo ma, nel caso dei prodotti a marchio, con tutte le garanzie di convenienza, qualità e sostenibilità che Coop da sempre offre.
In continuità con il Piano Industriale, nel 2023 Coop Alleanza 3.0 ha anche avviato un importante programma di aperture e ristrutturazioni della sua rete di negozi. Traguardando il dato a fine anno, entro dicembre saranno investiti quasi 19 milioni di euro per l’ammodernamento di 18 punti vendita – 14 dei quali sono già stati conclusi – oltre ai 7,5 investiti per 4 nuovi negozi: di questi, uno è già stato inaugurato mentre i rimanenti tre saranno aperti al pubblico entro la fine dell’anno. Ancora, nello stesso solco si colloca il progetto di riorganizzazione delle attività e delle infrastrutture logistiche della Cooperativa, per le quali è in dirittura d’arrivo il completamento dell’iter di esternalizzazione. Un iter che si verificherà con la tutela della completa continuità occupazionale del personale interessato, che potrà intraprendere nuovi percorsi di carriera all’interno dei punti vendita di Coop Alleanza 3.0, e che – grazie alla maggiore focalizzazione nel settore delle realtà terziste che subentreranno, nonché all’importante contributo di automazione previsto dal nuovo assetto – produrrà efficientamenti e ottimizzazione nei processi di distribuzione delle merci.
Sul tema ho già scritto (https://bit.ly/3QEKEBE). Difficile comprendere, per chi scrive, l’atteggiamento del sindacato confederale. Il rischio che corre parte del sistema Coop in generale ma anche il sindacato, sua controparte naturale è di non riuscire ad affrancarsi dal passato. Da ciò che Coop è stata. Un tratto caratteristico di cui va conservata l’essenza senza pretendere di trasformarlo in una caricatura vintage, oggi improponibile. Come ci ricorda Henri Lacordaire uno fra i maggiori esponenti del cattolicesimo liberale francese dell’Ottocento: “tra il passato, dove si trovano i nostri ricordi e il futuro dove si trovano le nostre speranze, esiste il presente, dove ci sono i nostri doveri”. E questo credo, debba valere, per tutti.