In Ontario, se non è fresco è gratis…

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Solo pochi giorni fa, un post del prof. Daniele Tirelli sullo “sconto al costo” proposto dal Gigante aveva provocato reazioni forti da chi ritiene che la deriva innescata sia senza ritorno. Poi è toccato a Esselunga  stupire gli esperti con il suo 10% prolungato anche in agosto. Dai noi c’è un po’ di tutto.  Sconti, cash back, anniversari, per categorie (pensionati, studenti, ecc.). Loblaws Companies Limited, uno dei principali retailer del Canada, ha rilanciato con con un rimborso riservato solo agli insoddisfatti. Verrà copiata anche da noi? Partiamo dall’inizio.

L’insegna Loblaw nasce  a Toronto dai droghieri Theodore Pringle Loblaw e J Milton Cork. Negli  gli anni ’50, George Weston Limited ha acquisito il controllo della società, favorendo la sua rapida espansione in tutto il Canada e negli Stati Uniti.  Loblaws Companies Limited ora gestisce sei divisioni indipendenti, che comprendono oltre 2400 negozi in gestione diretta e in franchising e 190.000 collaboratori. Le insegne sono i supermercati Loblaws, la catena di farmacie Shopper Drug Mart,  il supermercato discount No Frills e il rivenditore di moda Joe Fresh. I marchi del distributore includono President’s Choice, No Name e Life Brand. 45 miliardi di dollari di fatturato nel 2023 con un aumento del 3,9 percento sulle vendite di prodotti alimentari quell’anno. I concorrenti principali in Canada sono Sobeys, Walmart e Metro.

L’insegna non è nuova a idee che suscitano un certo  interesse. Già nel 2016  aveva  piazzato nel reparto ortofrutta cestini con banane e mele che i bambini potevano prendere e mangiare mentre erano nel negozio. Quest’ultima trovata, però, è fuori dagli schemi. L’obiettivo, credo, sia di fidelizzare i clienti sulla freschezza e sulla qualità dei prodotti acquistabili nei loro negozi. In sostanza se i clienti per una qualsiasi ragione non dovessero ritenersi soddisfatti dei prodotti acquistati, potranno farseli sostituire e, in aggiunta, ottenere il  rimborso sugli acquisti effettuati entro sette giorni.

“Vogliamo che i clienti escano dai nostri negozi ogni giorno convinti di ciò che hanno acquistato”, ha detto Frank Gambioli, presidente della divisione Loblaw Super Market. “Sappiamo quanto la freschezza e la qualità giocano nel valore percepito, e la nostra “Fresh Promise” dimostra l’impegno dell’azienda nei confronti  dei canadesi che fanno acquisti da noi. Perché, se non sono freschi, saranno gratis.” La “Fresh Promise” si applica a qualsiasi prodotto fresco acquistato presso le sedi Loblaws, Independent, Valu-mart e Zehrs, sia in negozio che online. Se i clienti restituiscono i  prodotti, dovranno presentare solo la ricevuta di acquisto originale presso il negozio Loblaw da cui il prodotto ha avuto origine.

Lo scopo della “Fresh Promise” è quello di rassicurare  i consumatori  che tutti i prodotti venduti da  Loblaw sono stati selezionati e maneggiati con cura per mantenerne la freschezza ottimale dal campo allo scaffale del punto vendita. Una volta sullo scaffale viene garantito che i controlli e il rifornimento  nel corso della giornata saranno tesi a mantenere freschezza e qualità. Se il cliente non dovesse essere completamente soddisfatto del prodotto fresco acquistato, l’azienda si impegna a sostituirlo con un articolo identico o, a discrezione, con un articolo comparabile e in aggiunta ciò che è stato pagato  verrà rimborsato  dietro presentazione dell’articolo e della ricevuta originale di acquisto presso il negozio Loblaw in cui è avvenuto l’acquisto.

Il Canada, va sottolineato, vive un momento particolare. Ci sono proteste e lamentele contro i prezzi elevati dei generi alimentari  che coinvolgono le insegne principali.  Le proteste si sono accentuate dopo l’ accordo di risarcimento da 500 milioni di dollari per un’azione collettiva antitrust pagato da Loblaw Cos. Ltd. e dalla sua società madre George Weston Ltd. per il coinvolgimento, con altre insegne, in una sorta di cartello che definiva il prezzo del pane. Da quelle parti c’è una certa severità. I postumi del rialzo dei prezzi hanno lasciato il segno nei canadesi.  La class action è stata intentata contro un gruppo di aziende che comprende Loblaw e le società Weston, Metro, Walmart Canada, Giant Tiger e Sobeys e il suo proprietario, Empire Co. Ltd.

Il presidente di Loblaw, Galen Weston, che è anche presidente e amministratore delegato di George Weston, si è scusato a nome delle aziende. “Questo comportamento non avrebbe mai dovuto verificarsi”, ha affermato. “Raggiungere un accordo su questa questione è stata la cosa giusta da fare in risposta a un comportamento precedente che non rispettava i nostri valori e standard etici”.

Loblaw Companies Limited (L.TO), nel suo secondo trimestre 2024, ha annunciato un aumento dei ricavi  nonostante il significativo onere legale dovuto alla class action. Nessun impatto quindi previsto sui prezzi al consumo o sulle prospettive finanziarie. L’azienda ha registrato un aumento del fatturato dell’1,5% a 13,9 miliardi di dollari e un incremento del 4,5% dell’EBITDA rettificato.

E se questo impegno senza tentennamenti sulla freschezza,  anziché essere parte della comunicazione e della convinzione unilaterale delle insegne canadesi, venisse proposto  anche in Italia, funzionerebbe? Mi immagino le reazioni.  Temo aumenterebbero solo le contestazioni.

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