Sono sempre interessanti le proposte che Manageritalia, il sindacato dei dirigenti del terziario, offre alla platea dei manager e dei professional. Nei loro confronti ho sempre avuto uno stimolante doppio ruolo come iscritto ma anche come controparte quando fui incaricato da Confcommercio a condurre i negoziati per il rinnovo del CCNL del terziario. Così come quando ho avuto l’opportunità di lavorare insieme a loro come direttore generale del CFMT.
Manageritalia è un sindacato da sempre portato alla proposta e all’innovazione più che alla protesta. E le proposte tendono sempre a considerare le esigenze dei manager senza mai dimenticare quelle delle imprese. Rientrano in quella cultura che mette al centro la collaborazione e la condivisione degli obiettivi e delle strategie delle aziende alla missione del management e quindi è, per sua natura, innovativa. Disponibile al cambiamento. Una cultura nella quale mi sono sempre riconosciuto.
Lo è stata quando la formazione è diventata per la prima volta e contrattualmente un diritto soggettivo ma anche un dovere per il manager (fin dal 1994) così come quando la gestione degli inevitabili esuberi prodotti dalle riorganizzazioni che si sono succedute negli anni è stata gestita con strumenti sperimentali di categoria (Managerattivo) dedicati e utilizzati da una platea ampia e sempre coinvolta consapevolmente. Va sottolineato che, altrettanta importanza, ha avuto Confcommercio nell’assecondare e nel sostenere negli anni questa strategia innovativa.
Dal 20 settembre Manageritalia e Confcommercio hanno quindi deciso di fare un altro importante passo in avanti sottoscrivendo il primo accordo aziendale in Italia, collegato al CCNL (firmato a suo tempo e in attesa di rinnovo) che disciplina l’attività lavorativa dirigenziale svolta all’interno e per il tramite di una piattaforma web (https://bit.ly/35idw9T).
L’obiettivo è quello di “assecondare i processi di mutamento, cogliendone gli aspetti positivi e al contempo combattere l’ideologia che vede il lavoro umano marginalizzato, residuale rispetto allo sviluppo tecnologico, al fine di porre la tecnologia al servizio del mondo del lavoro.”
L’accordo entra nel merito e affronta alcuni aspetti del lavoro manageriale tramite piattaforma cercando di trovare un punto di incontro tra la necessaria flessibilità con riferimento al luogo di lavoro, al tempo dedicato, alle modalità di esecuzione e al riconoscimento economico mantenendo, e qui sta uno degli elementi di interesse, le tutele e l’importante welfare contrattuale, di cui godono i dirigenti grazie ai CCNL sottoscritti da Manageritalia e Confcommercio.
Questo accordo si sostanzia anche grazie alla piattaforma di smart working. Quindi un luogo d’incontro e collaborazione tra aziende e alte professionalità che oggi operano solo come liberi professionisti. Nato con il contributo della law firm WI Legal, prevede che lavoratori e professionisti possano utilizzare la piattaforma come un fornitore di servizi e un sistema di organizzazione della community che vi partecipa. Aggrega domanda e offerta di lavoro, consente la costituzione di team in remoto e gestisce tutti gli aspetti contrattuali e contributivi, fatturazioni e pagamenti cercando di preservare però i principi che regolano il lavoro subordinato.
Nicolò Boggian, un manager visionario e capace che conosco e stimo da tempo, founder e ceo di White Libra sta lavorando da qualche anno a questo progetto con una squadra di esperti delle varie discipline. Quindi non è una sortita strumentale per animare il dibattito sullo smart working post lockdown.
Sul progetto afferma “La tecnologia digitale è l’elemento che sta cambiando le nostre abitudini di vita e di lavoro, ma il contratto di lavoro è la sede in cui queste novità si devono depositare. Crediamo quindi che sia indispensabile raccogliere l’eredità della contrattazione collettiva, attualizzandola. Questo è il nostro primo passo, ma guardiamo a un nuovo contratto collettivo nazionale e a un percorso di semplificazione che aiuti la produttività senza deprimere le tutele. Auspichiamo che le aziende partecipino convintamente a questa sperimentazione traguardando i loro prossimi anni di attività e non solo i prossimi mesi”.
White Libra interpreta la prestazione lavorativa in termini di sviluppo di nuove skill, la sua piattaforma, integra oltre 100 servizi digitali come il reperimento di job opportunity, il supporto in ambito di project management, la consulenza legale e credito agevolato. Il sistema consente di gestire il proprio tempo in autonomia, lavorando contemporaneamente su diversi incarichi e per più di un datore di lavoro, scegliendo fra varie opportunità.
La piattaforma seleziona inoltre i progetti più in linea con gli interessi e gli obiettivi di crescita professionale dell’utente. Un altro passo avanti quindi su quel confine che ormai tende a scomparire tra lavoro dipendente e autonomo che però deve essere accompagnato consapevolmente.
Una esplorazione su terreni nuovi, inesplorati condotta però sotto l’egida della rappresentanza datoriale e sindacale e all’interno della cultura del confronto e della collaborazione. Un progetto quindi da sostenere convintamente.