Nel far west faceva bella posta sul pianoforte nei saloon il cartello: ” non sparate sul pianista”. Si voleva metterlo al sicuro dalle risse e dai duelli che avvenivano quotidianamente.
Oggi, al contrario si spara su tutto ciò che si muove. Il CNEL così come l’abbiamo conosciuto prima del referendum abrogativo è morto. Non serve ricordarlo.
Il suo past President ha cercato di farlo rivivere provocatoriamente rivendicando addirittura il moto popolare che ne avrebbe impedito la sua abrogazione. Non scherziamo.
Quel CNEL è morto veramente. L’esito referendario ce ne ha riconsegnato i resti di quello che le parti sociali, almeno le più attente, avevano lasciato sul campo ritirandosi.
Indicarne Tiziano Treu come Presidente è una mossa del Governo, che condivido. Treu voleva abolire “quel” CNEL, non lo spirito positivo che lo aveva fatto inserire nella Costituzione.
Ha l’esperienza e una storia in grado di reggere l’onda d’urto dei leoni da tastiera. Certo, ha votato SI come più modestamente il sottoscritto e come tanti che volevano spazzare via un carrozzone costoso è inutile.
Non un luogo che, invece, serve al Paese. Un luogo di confronto e di proposta per le parti sociali. Insieme. Un luogo snello, senza costi eccessivi o inutili gettoni dove sperimentare concretamente forme di coinvolgimento e corresponsabilità nell’interesse del Paese.
Tiziano Treu è la persona giusta. Abbiamo veramente bisogno di luoghi seri, istituzionali, condivisi che offrano una chiave di lettura nuova e utile al futuro.
Per questo io gli auguro un grande in bocca al lupo per il suo lavoro. Ne avrà veramente bisogno.