Siamo andati a dormire abbastanza sereni e ci siamo svegliati in un incubo!
Il Regno Unito è fuori dall’Europa.
La tanto temuta Brexit si è realizzata e gli effetti economici che ne conseguiranno ancora nessuno sembra essere in grado di prevederli con precisione. Le borse intanto sono crollate!
La prima conseguenza tangibile c’è: mentre il leader Farage e l’ex Sindaco di Londra Johnson esultano per l’esito del referendum, il principale sconfitto, il premier Cameron, si è dimesso.
Dalle prime analisi dei voti sembra che a scegliere di uscire dall’Europa siano stati gli inglesi che sono più avanti con l’età! Quelli che ancora prendono il tè alle cinque per intenderci…
Sono stati proprio gli ultrasessantenni a determinare la vittoria del #Leave, coloro che meno di altri sembrano aver subito quelle che sono le “ingiustizie” delle politiche di austerity per cui si è contraddistinta l’Unione Europea.
Perché se è vero come è vero che le politiche europee, su quasi tutte le materie, negli ultimi anni non si sono contraddistinte per lungimiranza e volontà di guardare al futuro, è pur vero che coloro che ne hanno subito gli effetti più pesanti sono i giovani, quelli che nonostante tutto continuano a credere nel grande progetto degli “Stati Uniti d’Europa”
E speriamo che il prossimo 9 novembre non sia uno squillo di tromba (Trump-et) a risvegliarci bruscamente perché allora davvero il futuro sarà pieno d’incertezze per tutti.