Tweet about this on TwitterShare on FacebookShare on LinkedIn

Ci sono discussioni che accompagnano il mondo della GDO dalla notte dei tempi. Ciclicamente il prof. Daniele Tirelli tra i più attenti osservatori delle dinamiche del comparto, risolleva uno dei temi più tradizionali che agitano il sonnacchioso mondo della GDO nazionale: la funzione e l’utilità del volantino cartaceo. Personalmente  convengo che centinaia di migliaia di tonnellate di carta destinata al macero sono veramente troppe. Come cliente non leggo  i volantini e mi infastidisce trovarli ammucchiati nella casella postale. Capisco pure che i decisori aziendali hanno gioco facile a ribadire il “così fan tutti”. Soprattutto in Italia.

In queste settimane sono stati resi noti i risultati che Rewe ha messo a disposizione dopo il semestre senza volantini cartacei in Germania. Stampa e  distribuzione dei volantini pubblicitari sono cessati dal 1° luglio 2023. Al loro posto, l’azienda ha puntato su annunci  sui media innovativi e su quelli convenzionali. REWE Group è stato il primo retailer tedesco a rinunciare alle offerte settimanali stampate e a fornire informazioni sulle offerte speciali nei punti vendita in modalità più rispettosa dell’ambiente. Peter Maly, membro del consiglio di amministrazione di REWE Group ha confermato che: “I risultati dei test del nostro progetto nei diversi  land sono stati pienamente confermati. Continuiamo a registrare uno sviluppo positivo e stabile del business, con un aumento delle vendite superiore a quello dell’anno precedente. Inoltre, non abbiamo riscontrato alcun cambiamento significativo nello sviluppo dei clienti dopo l’interruzione dell’offerta.

Per più di 90 anni, il volantino è stato considerato insostituibile per intere generazioni di consumatori. Questo è certamente dovuto anche al fatto che le offerte sono ben presentate nei nostri punti vendita”. Fin qui Rewe. In Francia è E.Leclerc ad avere aperto le danze. Una delle poche insegne che tiene testa ai discount. Altre insegne in Europa e altrove hanno scelto questa strada. Forse quello che manca in un Paese come il nostro è un’alternativa tecnologica di facile utilizzo. Rewe punta ad un’app che sembra funzionare benissimo. Leclerc  ha affisso dei QR code giganteschi alle entrate dei suoi ipermercati. Arriveranno, prima o poi, anche da noi? Credo di si.

Il tema credo sia più la pigrizia dei decisori che le abitudini dei consumatori. Comunicare in modo tradizionale contenuti nuovi resta il primo step. Il secondo credo debba puntare sui bacini di utenza e sulla loro composizione demografica, sull’evoluzione della tecnologia e sulla capacità di proporre cose nuove con nuove modalità. Capire il nuovo, anticipare il cambiamento. Questa è, a mio parere, la vera sfida. (L’articolo completo è su Mark Up)

Tweet about this on TwitterShare on FacebookShare on LinkedIn

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *