Per quanto riguarda il nostro Paese, secondo una indagine condotta da Astraricerche e Unione Italiana Food, sono circa 22 milioni gli italiani che consumano prodotti plant based (cioè a base di proteine vegetali vegetali, spesso nati come alternativa a cibi con proteine di origine animale come carne e formaggio). Il 25% degli italiani che non ha ancora provato questi prodotti afferma di poterlo fare in futuro e Bloomberg prevede un ulteriore sviluppo a livello globale, stimando un passaggio dai 44 miliardi di dollari attuali ai 162 miliardi entro il 2030.
Non a caso, Ferrero sceglie il suo prodotto principale per segnalare l’inizio di un cambiamento epocale. “Accogliamo con favore gli sforzi di Ferrero per soddisfare le esigenze e le aspettative dei milioni di consumatori che seguono diete a base vegetale e vegane”, ha affermato Vanessa Brown, responsabile dei marchi presso la Vegetarian Society. “Siamo lieti di annunciare che la nuova Nutella a base vegetale soddisfa i severi criteri della Vegetarian Society per l’accreditamento vegano. Uno dei marchi più amati al mondo offre ora un’opzione a base vegetale.”
È una delle due grandi traiettorie di novità sull’alimentazione (l’altra è l’etnico) e di ciò che troveremo, in quantità notevolmente superiore ad oggi, sugli scaffali della Grande Distribuzione tra non molti anni. I prodotti alimentari proteici di origine vegetale sono considerati più sani, più nutrienti rispetto alle offerte dietetiche a base di carne. Per ragioni anche di questo tipo, le fonti di proteine vegetali, stanno riscuotendo una popolarità di mercato senza precedenti. La Germania è sicuramente il Paese dove la GDO sta investendo di più. È così dopo Lidl, anche ALDI ha annunciato che entro la fine di quest’anno avrebbe superato i 1.000 prodotti nella sua gamma di prodotti vegetali. Nel gennaio del 2023 nel suo rapporto nutrizionale affermava: “Il nostro obiettivo è offrire ai nostri clienti almeno 1.000 varietà di prodotti a base vegetale distribuite durante l’anno nelle nostre gamme standard, stagionali e promozionali entro la fine del 2024. Per raggiungere questo obiettivo, ci stiamo concentrando non solo sulla riduzione delle piccole quantità di ingredienti di origine animale nei nostri prodotti, ma anche sull’espansione costante della nostra gamma vegana”. ALDI sta inoltre lavorando per filtrare piccole quantità di origine animale dai prodotti e “veganizzarli”. Ciò include, ad esempio, la sostituzione del cioccolato al latte nei muesli con cioccolato vegano.
Già oggi, la percentuale di prodotti a base vegetale venduti nell’ambito della gamma a marchio proprio da ALDI Süd ha superato gli articoli a base animale, con il primo che rappresenta il 60% del totale. Il discount offre più di 1.200 prodotti etichettati vegani ed entro la fine del 2026, si prevede che questo numero salirà a 1.400. Mahi Klosterhalfen, presidente della Fondazione Albert Schweitzer, ha dichiarato: “Il Retail food svolge un ruolo cruciale nella transizione verso una dieta più a base vegetale”. “La decisione di ALDI Süd di misurare la proporzione di prodotti a base vegetale rispetto ai prodotti animali è un passo importante su questo percorso e segna l’inizio di un cambiamento continuo”. Leggi tutto “Alimenti “plant based”. Aldi guida la corsa in Germania. Ma l’interesse cresce anche da noi…”