Mi hanno fatto riflettere le considerazioni di uno dei numerosi colleghi, manager di Auchan, con cui mi confronto spesso, che pur condividendo quello che scrivo sul mio blog mi ha espresso le sue perplessità sulla mia determinazione a sostenere l’operazione Conad “senza se e senza ma”.
D’altra parte posso capire i colleghi perché, a prescindere da cosa potrà succedere alla loro ex azienda, per molti di loro le prospettive sono già scritte. E quindi le reazioni personali sono comprensibili. Napoleone sosteneva che “si può chiedere di tutto ai propri soldati meno che sedersi sulla punta delle loro baionette”. Ed è da qui che, credo, sia necessario partire.
Dallo stato di disorientamento delle persone sul proprio destino.
Mi rendo conto, che è difficile accettare una realtà che non consente grandi spazi di manovra. Lo si capisce anche dalla difficoltà dello stesso sindacato di categoria a prendere le misure. Questa acquisizione è diversa da molte altre per come è nata (una realtà imprenditoriale “anomala e diffusa” tipicamente italiana che si è lanciata in un’operazione realizzabile solo riuscendo a mettere questa anomalia a fattor comune), per il modo con cui una multinazionale come Auchan, esperta e importante è “scappata” dal nostro Paese, per come ha lasciato a piedi un middle mangement preparato e lavoratori appassionati del loro lavoro. Veri “tifosi” della loro squadra. E come tutto questo è potuto avvenire in un tempo così ridotto e senza avvisaglie concrete se non negli ultimi mesi.
Due mondi e due culture aziendali, Auchan e Conad agli antipodi con un solo punto in comune: il cliente. Il quale decide o meno di entrare in un punto vendita cercando solo convenienza, servizio e qualità. E se non le trova o pensa che non vale più la pena di cercarle in quel PDV, se ne va da un’altra parte. E su queste tre caratteristiche chi ha comprato i PDV dalla multinazionale francese deve lavorare di gran lena per ricostruire un rapporto con il consumatore altrimenti l’infezione rischierà di allargarsi anche alla parte sana provocando un ulteriore calo del fatturato e un inesorabile aumento dei costi determinando un loop infinito.
Leggi tutto “Conad/Auchan. Un passo avanti e due indietro.”