La CGIL che si avvicina al congresso, di questi tempi, è un fatto di per sé rilevante. Non solo e non tanto perché è la principale organizzazione sindacale italiana ma sopratutto perché la strategia e le decisioni che ne scaturiranno segneranno la volontà o meno di essere punto di riferimento e protagonista in una fase di grande disorientamento sociale.
Una cosa va detta subito. La CGIL non sembra voler essere più il “sindacato del gettone telefonico” tanto caro a Crozza. Susanna Camusso ne lascerà la guida con diversi meriti che probabilmente non le verranno riconosciuti. Mala tempora currunt. Però è così.
Innanzitutto ha lavorato per riportare la sua organizzazione al centro delle dinamiche sociali evitandone spaccature e derive estremistiche. Oggi i Cobas e la fantasiosa coalizione sociale sono indubbiamente più lontani.
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