La video conferenza che ha segnato l’avvio del rinnovo del CCNL del terziario che vede protagonisti Confcommercio insieme a Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil è un segnale importante.
Scaduto nel 2019, quindi prima dell’esplosione della pandemia, l’intenzione di affrontarlo ha galleggiato per mesi stretto tra la volontà della responsabile della commissione lavoro della Confederazione, Donatella Prampolini (titolare di una piccola azienda della GDO e vice presidente confederale) di procedere al confronto e il timore di Lino Stoppani, (vicepresidente vicario di Confcommercio e presidente di FIPE, la Federazione dei Pubblici Esercizi) di innescare una stagione di rinnovi che avrebbero coinvolto anche la sua realtà alle prese con i lockdown successivi e una crisi senza precedenti.
Il cosiddetto terziario di mercato è un perimetro i cui confini contrattuali sono pressoché infiniti grazie all’abilità di Confcommercio e dei suoi interlocutori sindacali di costruire uno strumento flessibile, adatto ad una realtà che nei decenni è cresciuta molto pur in modo disordinato, dai costi contenuti e competitivi rispetto a quelli proposti da altri contratti firmati in altri settori.