Alcuni amici dentro e fuori il perimetro ex Auchan mi hanno chiesto nuovi commenti sullo sviluppo della vertenza. A parte i soliti menagramo che però non incidono più di tanto tutto procede nei binari concordati con il sindacato.
È un buon segno. È chiaro a tutti che la vicenda Covid-19 complica il quadro di riferimento non solo per i lavoratori che stanno concordando l’uscita e che devono quindi continuare altrove il loro percorso professionale (il cui numero si avvicina ai 1400) ma anche per gli incastri necessari all’azienda per meglio comporre il quadro di riferimento. Penso agli ipermercati, ai partner subentranti e alle condizioni e priorità dell’antitrust. Nonostante tutto il confronto sindacale prosegue.
L’obiettivo della Fisascat Cisl credo sia di provare a creare le condizioni affinché il perimetro Conad offra le maggiori opportunità possibili di reimpiego. Soprattutto laddove lo richiedono la crisi dei grandi formati o in genere dove la situazione occupazionale è più acuta.
L’adesione alla mobilità volontaria è significativa quindi occorre uno sforzo aggiuntivo per i vertici delle cooperative per poter chiudere il cerchio. In questi casi il riferimento al turn over è d’obbligo. E Conad è una realtà che pur in momenti difficili come questi sicuramente supera il 2%.
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