Il 2024 si chiude con un sostanziale pareggio. Selex si ferma a 21,1 miliardi E Conad pareggia il dato. Dal 2025 spero si cambi finalmente pallottoliere. Anche perché c’è in corsa un’altra centrale (Végé) che “minaccia” di raggiungere i 20 mdi, però fino al 2030 dovremmo stare tranquilli. Altri osservatori hanno addirittura estromesso dal podio sia Selex che la stessa Conad. Il rischio è che, la ricerca della purezza estrema del profilo aziendale da considerare, interessi solo chi ama “ingessare le gambe alle formiche”. A chi fa la spesa, fortunatamente, interessa il giusto.
Devo dire che Francesco Avanzini, Direttore Generale Conad, ha cercato di spiegare bene la loro specificità. A mio parere c’è riuscito. Conad è, di fatto, l’azienda leader della GDO. Lo è per la sua diffusione sul territorio nazionale, per l’insegna, per la notorietà del brand, per come è percepita dal Sistema politico e istituzionale. Il consorzio ha oltre 3300 negozi ed è composto da cinque gruppi cooperativi: Conad Centro Nord, Conad Nord Ovest, Commercianti Indipendenti Associati, Conad Adriatico e Pac2000A. Complessivamente le cooperative associano 2.167 dettaglianti. A queste occorre aggiungere la cooperativa DAO (Dettaglianti Alimentari Organizzati) che è la cooperativa trentina associata a CIA che opera con l’insegna Conad in tutto il Trentino Alto-Adige e nelle province di Verona, Vicenza, Belluno e Brescia e che vanta 130 soci. Il 2024 per il consorzio si chiuderà con un aumento del 4,5% sull’anno precedente e con una quota di mercato al 15% sul totale Italia.
“Conad si conferma la più grande impresa del commercio italiano, la sola presente con un’unica insegna in tutte le regioni d’Italia, con tutti i principali indicatori economici in crescita rispetto all’esercizio 2023” ha dichiarato Mauro Lusetti, Presidente di Conad. “Il nostro ruolo nell’economia reale è fondamentale: difendiamo il potere d’acquisto dei clienti e delle famiglie, motore della società e delle Comunità sul territorio”.
Il 2024 ha visto anche l’ulteriore crescita della MDD (Marca del Distributore) Conad, con un fatturato a 6,3 miliardi di euro (+4,7% a valore) e una quota sul totale delle vendite al 33,7% (+0,5 punti) nel canale ‘supermercati’. Gli investimenti sulla marca commerciale si sono concentrati sui prodotti di base, sulla valorizzazione delle marche premium e sul rilancio di Piacersi Conad. “Da qui al 2030 prevediamo una crescita contenuta del mercato GDO, unita a una forte pressione sui margini, dovuta alla riduzione del potere d’acquisto e alla crescita del discount. L’arena competitiva rimarrà affollata, con la crescita degli specialisti di valore e di convenienza, canali nei quali Conad dovrà incrementare la propria presenza” ha commentato Francesco Avanzini. “Per questo, avranno un ruolo ancora più fondamentale gli investimenti in digitalizzazione e sostenibilità, così come lo sviluppo di nuove linee di business nei servizi ai clienti, che compenseranno la minore crescita attesa dei canali tradizionali”.
In tema di sostenibilità, lo scorso ottobre Conad ha presentato ai propri partner industriali fornitori di prodotti MDD (oltre 700 imprese di tutta Italia, con oltre 110mila occupati complessivi) un programma di lavoro pluriennale finalizzato al raggiungimento degli obiettivi ESG, in particolare per la decarbonizzazione e l’attenzione alla salute e benessere dei clienti. Infine, la digitalizzazione ha visto nell’ultimo anno lo sviluppo di diversi servizi relativi all’ecosistema digitale HeyConad, con l’avvio di proposte dedicate a viaggi e tempo libero, a salute e benessere, alla cura degli animali e alle assicurazioni, con una vasta gamma di prodotti di protezione, tra cui infortuni-salute, casa-famiglia e viaggi. L’ecosistema sarà ulteriormente arricchito con nuovi progetti nel 2025.
Ho posto tre domande al Direttore Generale. Innanzitutto se alle due cooperative che hanno in pancia Todis si uniranno le altre tre. La risposta è stata chiara. Se ci saranno opportunità verranno colte ma il profilo del discount non deve interferire con il business delle cooperative. Quindi un progetto, se ci sarà, diverso da Todis. La seconda domanda era su Milano e sulla possibile crescita nel nord dopo le difficoltà a trovare imprenditori interessati seguite all’operazione Auchan. Su questo Avanzini ha dichiarato che, se ci saranno opportunità concrete, la squadra a differenza di allora, oggi è pronta. Vedremo. La terza domanda riguardava l’eventuale crescita sui mercati esteri. Conad non la prevede. A parte dove è già insediata sull’altra sponda dell’Adriatico. L’impressione è che Conad guardi con grande interesse al Petfood (oggi i Petstore Conad nati nel 2016, sono una realtà con oltre 100 punti vendita) puntando all’acquisizione di un competitor nel 2025 per accelerare la crescita (e consolidare la presenza che oggi li vede al 5° posto) e al comparto della salute, benessere e parafarmacia puntando a qualcosa di nuovo da aggiungere alle insegne del Consorzio.
La notizia finale è però la sponsorizzazione della maglia bianca del giro d’Italia. L’anno scorso era toccato a Eataly. Finalmente non c’è solo il derby LIDL vs. Esselunga per assicurarsi i principali eventi sportivi legati al calcio. La mossa di Conad è importante per due ragioni. Innanzitutto perché una realtà leader come Conad deve legarsi a questo tipo di eventi che coinvolgono l’intero territorio nazionale e una autentica passione popolare. “Persone oltre le cose” va anche a parare lì. Il secondo è che non ci si lancia in queste operazioni se non c’è un livello di unità interno sufficiente tra cooperative. Credo sia però nelle cose e può aprire, finalmente, ad un 2025 diverso. Con la sponsorizzazione non hanno solo pensato utile sostenere un evento ciclistico. Spero abbiano deciso (non solo a parole) di pedalare finalmente insieme.