La mosse di Amazon nella distribuzione. Il 2025 si aprirà con l’Italia?

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Amazon in Italia fa sul serio. Dal 2010 ha investito oltre 20 miliardi di euro, di cui più di 4 miliardi solo nel 2023. Entro la fine del 2024 arriverà a circa 19.000 dipendenti a tempo indeterminato, distribuiti nelle oltre 60 strutture in tutta Italia che includono sedi logistiche, uffici corporate, data center e il servizio clienti. Mille in più rispetto a quanto annunciato lo scorso anno, confermandosi come uno dei principali creatori di posti di lavoro del Paese. E senza parlare dellindotto creato nella logistica, nelle costruzioni, oltre ad altre attività di servizi.

Quest’anno in Messico, nel food,  è nata una collaborazione che conferma e rilancia una possibile strategia globale  tra la startup di consegna a domicilio sto e Amazon.com. “Jüsto sarà la proposta di prodotti e generi alimentari di Amazon in Messico. “È una delle poche volte in cui Amazon ha lasciato tutta l’esperienza del cliente a terzi, quindi siamo molto entusiasti”. ha detto Ricardo Weder, che ha fondato Jüsto nel 2019. In Germania Amazon ha annunciato un nuovo investimento di oltre 10 miliardi di euro e 4.000 nuovi posti di lavoro entro il 2026. A quella data Amazon dovrebbe impiegare almeno 40.000 persone. Questo stanziamento segue altri investimenti significativi, confermando che il Paese tedesco è al centro della strategia europea del colosso americano.

Sul food i clienti Amazon Prime nellarea di Berlino sono in grado di acquistare da Knuspr direttamente su Amazon, godendo dell’intera gamma di 15k prodotti, consegnati a casa loro entro 3 ore. Dietro c’è Rohlik, che opera con il marchio Knuspr.de in Germania, che  ha dichiarato di avere in programma di operare in più di una dozzina di città tedesche nei prossimi anni dopo aver già lanciato a Monaco, Francoforte e, più recentemente, Berlino.

Non a caso, pochi giorni fa Amazon ha annunciato che chiuderà Fresh affidando i suoi clienti che vogliono fare la spesa alimentare proprio  a Knuspr (e ad un altro partner). A mio parere stiamo assistendo a un riposizionamento complessivo di Amazon nel food. Il vicepresidente di Amazon Grocery International, Ganesh Rao, ha affermato: “Siamo entusiasti di offrire le consegne di generi alimentari Knuspr ai nostri membri Prime in Germania. Knuspr offre un vasto assortimento focalizzato a livello regionale e consegne rapide e flessibili e questa partnership rafforza il nostro impegno nel riunire prezzi bassi, vasta selezione e opzioni di consegna rapida che i clienti Amazon conoscono e amano”. 

La partnership si basa sulla solida crescita in Europa del gruppo Rohlik, società madre di Knuspr.  Con oltre un milione di ordini mensili, Rohlik è sulla buona strada per superare 1 miliardo di euro (1.07 miliardi di dollari) di fatturato entro la fine del 2024.  Il fondatore e CEO di RohlikGroup, Tomas Cupr, ha affermato: “Questa partnership offre ai membri Prime l’accesso al nostro vasto e unico assortimento, risparmiando tempo e garantendo al contempo praticità e qualità.  Mentre Knuspr.de continuerà a servire direttamente i clienti, questa collaborazione mira ad espandere la portata di Rohlik e a rafforzare la sua posizione nel mercato tedesco”. Aggiungo che ad agosto di quest’anno, Amazon ha inaugurato un nuovo hub di micromobilità a Berlino, segnando un’importante espansione del suo servizio di consegna di merci tramite biciclette elettriche. 

E in Italia?

Guardando al mercato italiano la mossa giusta per Amazon per replicare il modello già proposto in Messico e Germania sarebbe quella di integrare e poi acquisire realtà che presentano un potenziale di crescita legato al Made in Italy. Con queste caratteristiche io vedo solo  Cortilia. Non dobbiamo dimenticarci che, insieme al fashion, il nostro food ha una valenza mondiale e Amazon potrebbe sfruttare la linea di prodotti a marchio Cortilia. Un marchio locale che trascini e rassereni i consumatori sulla provenienza  e sulla qualità e che oltre al mercato italiano faccia da ponte, in prospettiva,  per il Made in Italy in Europa. L’acquisizione costituirebbe la mossa del cavallo. Cortilia è lideale per due ragioni. Innanzitutto  il brand. Richiama ad un concetto di  autenticità, di filiera corta, di cura del prodotto.  E come giustamente sottolinea  chi lo ha inventato, Corti-lia richiama Ita-lia.  Un  brand piccolo, riconosciuto e sufficientemente italiano”  che faccia da traino al grande marchio internazionale.

Lazienda è stata rimessa in carreggiata dopo un periodo di forte appannamento dovuto ad investimenti sbagliati. Cortilia nasce nel 2011 a Milano da unidea del fondatore Marco Porcaro passata poi, da poco più di un anno, in mani più sicure sul piano gestionale. Il CEO è Andrea Colombo, ex Coop Lombardia, Sezamo.it, Rewe Italia e il CFO è Maximiliano Volpi. Una coppia rodata fin dai tempi di Rewe Italia. Ma è in Sezamo.it, branch del gruppo Rohlik in Italia, che hanno acquisito un’esperienza decisiva che si somma al background del retail fisico.

Lazienda che oggi è passata da 3000 referenze a proporne oltre 4.500 provenienti da più di 400 produttori, si pone oggi come lunico player nazionale per una spesa online completa, sostenibile e di qualità. Avrebbe però bisogno di integrarsi in un contesto più significativo. Amazon, da parte sua,  ne ricaverebbe unimmagine positiva e una spinta decisiva. Al tramonto laccordo con UNES (però legato a Cortilia che, da un lato, distribuisce il marchio VG e dall’altro  è entrata nel canale retail fisico vendendo la sua eccellenza, verdura e frutta, in alcuni negozi del Viaggiator Goloso ) resta confermato quello con PAM e altri. Poca cosa per le ambizioni da leader di Amazon ma fondamentale anche per perfezionare la cultura della gestione del  prodotto e del cliente nel fresco e nel freschissimo.

Amazon punta a consolidare il suo ecosistema che al centro ha Prime” e quindi la conquista di nuovi clienti, obiettivo prevalente sui costi, che invece rappresentano il problema principale per i competitor delle-commerce e dellultimo miglio. Soprattutto di quelli che presidiano la consegna. Cortilia stessa, da sola, ne sarebbe anchessa esposta. Sotto lala di Amazon il problema potrebbe trasformarsi in opportunità. Cortilia consegna oggi in tutta Italia e potrebbe così colmare un gap di Amazon nelle località dove non è presente con Fresh. Quest’ultima dovrebbe integrarsi con Cortilia per formare un polo Food on line di qualità, diventando il vero antagonista di Esselunga sullonline in Italia ma con una visione continentale che è il vero  ruolo al quale  Amazon intende, a mio parere,  puntare.

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