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Ci sono aziende nel mondo della Grande Distribuzione che, a casa loro, sono indubbiamente  le migliori. Catene nazionali o regionali poco importa. Nei territori che presidiano nessuno tiene loro testa. La realtà però ci dice che nessuna è migliore ovunque. Mercadona riesce ad esserlo in un Paese come la Spagna. Un Paese complesso.  Una monarchia parlamentare suddivisa in 17 comunità autonome dove convivono popoli e culture diversi. Ciascuna con ampi margini di autonomia e libertà. Mercadona in Spagna è presente praticamente ovunque. Nel 2019 ha poi aperto i suoi primi tre negozi in Portogallo, oggi sono 60. Il Portogallo però non è la Spagna.

E questo dimostra che, nonostante alcuni osservatori ne ipotizzino l’esportabilità del modello ovunque, la cautela nel farsi tentare di  Juan Roig è più che giustificata. E poi Mercadona conferma che essere leader è un concetto più ampio rispetto alla sola dimensione del risultato economico. Cosa che da noi è molto difficile da accettare. L’insegna iberica ha raggiunto un fatturato 2024 di 38.800 milioni (+ 9%). Mercadona ha quindi aumentato la sua quota di mercato in Spagna nonostante la forte concorrenza, come ha spiegato il suo Presidente, Juan Roig, durante la presentazione dei risultati. “È stato un anno spettacolare per Mercadona”. L’azienda ha migliorato sia la sua redditività che i suoi margini. L’insegna stessa stima che per ogni euro che vende ha ottenuto un utile netto di 4 centesimi, un centesimo in più rispetto al 2023. Il presidente di Mercadona ha spiegato  che, in linea con gli anni precedenti,  il 20% degli utili è destinato ai dividendi degli azionisti. Inoltre, ha sottolineato che questo miglioramento ha avuto un impatto anche per l’insieme dei lavoratori, che hanno ricevuto, solo per il raggiungimento di questi obiettivi, 700 milioni di euro per la parte variabile del loro stipendio. Nel 2024 Mercadona ha creato più di 6.000 nuovi posti di lavoro, 4.300 in Spagna (103.000 totali) e 1.700 in Portogallo (7.000 totali).

Mercadona è innanzitutto il “clima” che la pervade. E quel clima è dato anche dal riconoscimento  dell’impegno “di una squadra ad alte prestazioni che non si pone mai limiti”. Per questo si è vista aumentare gli stipendi dell’8,5%, più di 5 punti sopra l’IPC di Spagna e Portogallo;  il che significa che un lavoratore con più di 4 anni di anzianità ha ricevuto il 1° marzo di quest’anno 6.000 €/lordi, corrispondenti a 3 mensilità in salario variabile. Centrale a mio parere è la sua politica di “profitto condiviso” (capitale, clienti e lavoratori). Per quanto mi sforzi non riesco a trovare nessuna azienda italiana che consideri nelle sue strategie, il fatturato, le politiche commerciali e il giusto compenso ai propri collaboratori allo stesso livello. E questo la dice lunga sulla cultura prevalente in casa nostra al di là delle formali dichiarazioni di facciata. 


L’acquisto medio delle famiglie è sceso di 6 euro. “Abbiamo aumentato il (prezzo del) cioccolato, del caffè e del pesce; ma abbiamo abbassato l’olio d’oliva, il latte e lo zucchero”, ha detto Roig, che ha sottolineato l’aumento del prezzo delle uova del 20% a causa dei recenti problemi di approvvigionamento negli Stati Uniti. Nel 2024, Mercadona ha quindi ridotto i prezzi di molti prodotti, e Roig ha assicurato che ulteriori  interventi di riduzione continueranno nel 2025. Nel suo intervento Roig ha anche fatto riferimento al nuovo progetto di vendita del pesce, sottolineando che, per ora, “non sta funzionando bene”. Il progetto prevede l’introduzione di un nuovo modello di vendita che enfatizza i prodotti ittici preconfezionati, con l’obiettivo di migliorare la praticità del cliente e promuovere il consumo di pesce. L’idea di fondo punta a fornire ai clienti opzioni pronte da cucinare, garantendo sia qualità che freschezza offrendo prodotti pre-puliti e preparati, semplificando così la preparazione dei pasti per i clienti. Inoltre, si prevede che questo cambiamento potrà ridurre i tempi di attesa al banco del pesce, migliorando l’esperienza di acquisto complessiva.

Nel 2024 Mercadona ha accelerato il ritmo degli investimenti, con 1.000 milioni di euro destinati alla  espansione con l’apertura di un nuovo centro logistico e al miglioramento dei suoi sistemi tecnologici e del suo negozio online. In questo canale l’insegna ha raggiunto un fatturato di 842 milioni di euro nel 2024, che è il 30% in più rispetto all’anno precedente. “Mercadona Online è redditizia”, ha affermato Roig (rappresenta  il 2% del business totale). Il presidente di Mercadona ha ricordato gli effetti del DANA a Valencia e in Andalusia. L’alluvione della Spagna che ha scatenato, a partire dal 29 ottobre 2024, su diverse aree della Spagna sud-orientale, una delle più disastrose catastrofi naturali avvenute nella storia del paese iberico, con oltre 229 vittime e danni ingenti e che ha colpito 21 dei suoi negozi e il centro logistico di Ribarroja.

Attraverso l’azienda, ma anche La Alqueria del Basquet, Marina de Empresas, la Fundación de Hortensia Herrero e Fernando Roig,  i soci di Mercadona hanno contribuito con 108 milioni di euro alle persone colpite dalla DANA. Tra questi gli aiuti a 4.600 piccoli negozi, anche concorrenti, “molto orgogliosi perché una cosa è essere concorrenti e un’altra è essere nemici”. Marina de Empresas, il polo per l’imprenditorialità e l’innovazione promosso da Juan Roig, ha lanciato la piattaforma Alcem-se con un finanziamento complessivo di 25 milioni di euro, finalizzato ad aiutare le PMI, le aziende, le startup e i lavoratori autonomi colpiti da Dana. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di riattivare il più rapidamente possibile il tessuto economico delle aree coinvolte, riducendo al minimo il numero di attività commerciali costrette a chiudere.

Per il 2025, l’azienda punta ad investire più di 1 miliardo di euro e creare più di 1.000 posti di lavoro. Secondo le previsioni dello stesso Roig, l’azienda prevede un aumento del 3,5% delle sue vendite, fino a raggiungere i 40,1 miliardi di euro, e un livello di profitti simile a quello dell’anno precedente. Chiudo con una riflessione interessante di Mario Gasbarrino in un post su LinkedIn: “E’ incredibile come un modello così performante non trovi nessuno in giro in Italia che cerchi di imitarlo”. La risposta, a mio parere, è relativamente semplice. Quel modello, da noi, oltre a non essere esportabile  è inimitabile. Nessun imprenditore e nessuna insegna nostrana  è in grado di creare una realtà dove visione, risultati, centralità del cliente  e rispetto del lavoro e del contesto raggiungono lo stesso equilibrio virtuoso dell’azienda spagnola. E dove questo equilibrio viene rivendicato dall’azienda e riconosciuto dai dipendenti (con il più basso turn over a livello mondiale), dalle istituzioni locali e nazionali  e pure dai sindacati. 

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