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È vero che tra le cooperative Conad, e nello stesso Consorzio, permangono opinioni differenti sulla evoluzione dei formati e quindi sull’opportunità o meno di investire ulteriormente nel canale discount. E se, altro argomento di confronto, il modello di riferimento è già in casa, o, al contrario,  bisogna pensare ad altro. In casa però c’è Todis. Un modello particolarmente moderno, evoluto e performante di discount. Massimo Lucentini, il DG, è un manager esperto che si è circondato di collaboratori in gamba e ha saputo guadagnarsi la stima dell’insieme degli imprenditori affiliati e dei leader delle due cooperative Conad che ha alle spalle. Todis è presente in 11 regioni del centro-sud Italia con oltre 310 punti vendita. È di proprietà di Iges srl, una società partecipata al 100% da Pac2000A Conad, la più grande cooperativa di imprenditori dettaglianti del sistema Conad nazionale, che opera nelle regioni Umbria, Toscana, Lazio, Campania, Calabria, Basilicata e Sicilia. Iges sviluppa il suo business prevalentemente attraverso la formula franchising, ma anche direttamente, con negozi di proprietà insieme alla partecipata Addis srl (joint venture di Conad Adriatico), attiva nelle regioni della Puglia, Molise, Abruzzo, Marche.

Come ho già scritto tempo fa,  è difficile ritenerlo un discount tradizionale. Oltre 5.500 referenze, con una metratura media dei punti vendita di circa 600 mq, una MDD che pesa il 65% del fatturato e con i freschi che incidono per il 45%. I PDV sono prevalentemente gestiti in franchising e occupano 4000 collaboratori circa. L’obiettivo 2027, ormai a portata di mano, è di  raggiungere  1,7 mdi di fatturato.  Anche la quota di mercato – in un canale dominato da Eurospin (31,3%), Lidl (25,1%) e MD (12,9%) – è aumentata, passando dal 4,1% al 4,3%, grazie al notevole sviluppo della rete soprattutto nell’area romana, portandola a raggiungere una quota di mercato nel canale del 37,5% a Roma e nel Lazio del 28,1%. (fonte Nielsen). Todis si avvale, per oltre il 95% di fornitori italiani, con priorità per i prodotti tipici del territorio, che provengono da fornitori locali selezionati, che garantiscono qualità, freschezza ed economicità, grazie a una filiera sempre più corta. Todis continua ad investire sulla marca privata con l’obiettivo di soddisfare i clienti non solo nella convenienza, ma anche e soprattutto nella qualità e sostenibilità del prodotto. Da segnalare, nell’assortimento, l’attenzione di Todis verso una clientela sempre più orientata a scelte vegan, cruelty free ed ecologiche, con l’incremento dell’offerta di prodotti biologici, che raggiunge 235 referenze, oltre a 27 vegane.

Riguardo all’impatto ambientale, la priorità di Todis è raggiungere gli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030 dell’Onu, perseguendo i valori aziendali del gruppo, che proiettano in maniera concreta e decisa il lavoro di Todis verso un futuro sicuro per i clienti, per il personale e, in generale, per il Pianeta. Agire in modo sostenibile e responsabile sotto il profilo economico, sociale e ambientale è la mission che Todis sente propria sin dalla sua nascita. Questo significa implementare attività per ridurre al minimo gli impatti sull’AMBIENTE, offrire ai propri CLIENTI prodotti di alta qualità a prezzi convenienti, valorizzare i propri collaboratori, sostenere e supportare i FORNITORI e le COMUNITA’ locali. Un impegno a tutto campo che è ripartito di slancio immediatamente dopo la ripresa post pandemia. 

Centrale in questa strategia è l“Attestato di sostenibilità Todis” certificato dall’Osservatorio Bilanci Sostenibilità. Il progetto, elaborato in collaborazione con SGS, nasce con un duplice obiettivo: aumentare la responsabilità dei fornitori in tema di sostenibilità e rispondere alla crescente richiesta dei consumatori di trasparenza sugli impatti ambientali e sociali. Sono state valutate attraverso questionario 325  aziende fornitrici a marchio Todis, 117 delle quali hanno raggiunto i requisiti minimi per entrare nella nostra certificazione ed hanno sottoscritto il codice di condotta. Al momento 48 aziende sono state verificate da SGS, ente di certificazione, attraverso audit in campo e documentali ed hanno ottenuto la certificazione, ma dalla seconda metà del 2025 potranno entrare nella certificazione altri 45 fornitori che saranno sottoposti ad audit tra febbraio e maggio 2025.

Ad oggi, oltre 325 fornitori MDD e più di 2.500 referenze hanno ottenuto l’attestato, superando un processo di valutazione basato su criteri rigorosi, tra cui:

– Packaging sostenibile, con riduzione della plastica vergine e utilizzo di materiali riciclati.

– Gestione delle risorse ambientali, con uso di energie rinnovabili e riduzione delle emissioni.

– Filiera corta e certificazioni etiche e ambientali.

– Certificazioni ambientali negli stabilimenti produttivi.

– Responsabilità sociale e rendicontazione del bilancio di sostenibilità.

Solo i fornitori che hanno ottenuto un punteggio da A a AAA rientrano nel codice di condotta sostenibile di Todis. I prodotti certificati saranno riconoscibili grazie a un cartellino con QR Code che consente al consumatore di approfondire il progetto.

Massimo Lucentini, Direttore Generale Todis, ha dichiarato: “Con l’Attestato di Sostenibilità vogliamo colmare il gap informativo che spesso impedisce ai consumatori di riconoscere le reali scelte sostenibili. Il nostro impegno è per una sostenibilità tangibile, che porti risultati concreti e duraturi”. Todis è la prima insegna nel mercato italiano a introdurre per i suoi fornitori di private label l’Attestato di Sostenibilità. Oggi nei punti vendita, sugli scaffali sono indicati  quali prodotti sono realizzati dai fornitori più virtuosi in termini di sostenibilità e il progetto  con modalità, rating ottenuto e produttori certificati  lo si può seguire nella sezione dedicata del sito (www.todis.it).“Attraverso la certificazione Servizio di controllo sostenibilità sui fornitori di prodotti a marchio, abbiamo raccolto dimostrazioni e dati che testimoniano il loro impegno verso la sostenibilità ambientale, energetica, sociale. Siamo noi la garanzia per Todis, contro il greenwashing”, ha affermato Clementina Clementi, Food Product Certification Technical and Operations Coordinator di SGS Italia.

“Sul tema della sostenibilità abbiamo compreso che ancora esiste un gap informativo importante che non consente ai clienti di discernere agilmente tra prodotti e fornitori più o meno sostenibili. Con l’Attestato di Sostenibilità Todis e con la modalità comunicativa messa in atto abbiamo cercato di colmare questo gap”, ha dichiarato Massimo Lucentini. “Il nostro impegno è per una sostenibilità reale e tangibile, che non si limiti all’immagine, ma dimostri risultati concreti e duraturi. La nostra speranza, oltre a rispondere in maniera sempre più efficace alle aspettative comuni e comunitarie è di aver innescato un processo virtuoso per il quale anche i nostri fornitori, possano allinearsi alle politiche ambientali, etiche e sociali sempre più urgenti e importanti”.

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