Skip to main content

Nella Grande Distribuzione l’innovazione ha sempre riguardato le attività nel luogo di vendita, il rapporto con il cliente, le politiche commerciali, gli ingredienti e la confezione stessa, se preparato per la marca del distributore. Oppure la logistica a monte o come raggiungere il cliente direttamente a casa sua. Il superamento del confine tra online e offline. Il prodotto in sé, dalla ricerca e sviluppo agli scaffali non è mai stato  un problema per la Grande Distribuzione. Semmai un problema dell’industria.

Ho però sempre pensato che esistono due tipi di innovazione. La prima nasce all’interno di un dato sistema. E questa, se ci sono le risorse economiche sufficienti,  è alla portata di tutti. Chi la propone e mette a terra ha un vantaggio competitivo immediato. Agli altri il compito di copiarla. Poi c’è un’altro tipo di innovazione che viene definita dirompente (disruptive) perché cambia lo status quo del mercato. Questa nasce spesso fuori dal sistema. Un esempio è Netflix che nasce nel 1997 da un’idea di Reed Hastings, ingegnere informatico. L’idea gli venne quando fu costretto a pagare 40 dollari di penale per aver restituito il film Apollo 13 in ritardo, e da quel fatto si narra che inizi la storia del colosso mondiale dello streaming. È chiaro che innovare nell’alimentazione umana è più complesso. Soprattutto se l’obiettivo è  e indotto da ciò che l’umanità dovrà affrontare nei prossimi decenni per i cambiamenti climatici e la salute. Per questo mi ha incuriosito la scelta di LIDL in Germania che si smarca, esce dai binari imposti dal ruolo e anziché occuparsi, come tutti, delle modalità utili a raggiungere il cliente a valle,  risale la filiera e cerca di contribuire all’innovazione dell’offerta. I ruoli in commedia quindi possono cambiare. Cosa possibile solo ad una grande multinazionale. 

Lidl si è data un obiettivo: scoprire qualcosa di veramente innovativo da offrire ai propri clienti partendo da un prodotto, il formaggio, il cui mercato è in continua crescita ed evoluzione. Perché il formaggio? Trovare prodotti vegani o comporre diete a base vegetale, oggi non è difficile. Sostituti di carne, uova, latte e quant’altro si trovano ovunque. Il formaggio, prodotto senza latte vaccino o caprino che sia, non sa di formaggio. È questo il vero problema non solo da noi che siamo molto lontani dall’accettare questi sostitutivi ma anche per quei mercati che lo sarebbero di meno. Piccole start-up ci sono come ad esempio Casheury in Svezia o Veeze in Germania. I prodotti sono però difficili da trovare perché spesso non arrivano  nei supermercati, ma solo nei loro negozi, fisici e online o in occasione di eventi particolari.

Lidl invita proprio queste ed altre start-up a partecipare a un concorso in collaborazione con l’incubatore ProVeg. L’obiettivo è quello di “scoprire eccezionali alternative europee al formaggio” e portarle sugli scaffali di Lidl con il suo marchio vegano Vemondo per almeno tre mesi in almeno 50 filiali. In questo modo, le start-up saranno più conosciute e convinceranno un maggior numero di persone dei benefici delle alternative di formaggio a base vegetale. L’azienda sta cercando soprattutto alternative al formaggio a pasta dura, ma Lidl afferma di essere aperta anche ad altri tipi di formaggio.

Le piccole aziende hanno tempo fino al 27 aprile per presentare i loro prodotti, ingredienti speciali o processi di produzione innovativi. Lidl selezionerà i finalisti il 18 maggio. Per candidarsi, i candidati devono avere un’attività registrata nella regione EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa). Per le iscrizioni di prodotti, i prodotti devono essere approvati per la vendita in Germania, soddisfare tutti gli standard normativi e di sicurezza alimentare applicabili, possedere certificazioni IFS Higher Level o BRCGS valide per i prodotti finiti ed essere pronti per il mercato e adatti alla distribuzione al dettaglio. I finalisti presenteranno i loro prodotti a una giuria, tra cui i migliori decisori di Lidl, in un evento di degustazione a Bad Wimpfen, in Germania. La giuria sarà composta da Arne Wiest (direttore degli acquisti presso Lidl), Verena Fein (qualità e sostenibilità presso Lidl), Godo Röben (consulente per le proteine alternative) e Katleen Haefele, direttrice per l’impegno aziendale e istituzionale presso ProVeg International.

“Questa sfida è un’opportunità unica per le startup di lavorare a stretto contatto con un grande rivenditore [e] portare i loro prodotti su un mercato di massa” Il concorso è aperto a una vasta gamma di candidati, tra cui prodotti finali, ingredienti e tecnologie di produzione che potrebbero rivoluzionare il settore dei formaggi a base vegetale. Christoph Graf, responsabile degli acquisti di Lidl in Germania, ha spiegato che Lidl è alla ricerca di prodotti e innovazioni “straordinari” nelle categorie con il maggior potenziale di crescita. Graf ha dichiarato: “Stiamo cercando una vera innovazione nelle categorie che mostrano il maggior potenziale di miglioramento, con particolare attenzione alle alternative ai formaggi a pasta dura e ai formaggi a fette, ma siamo anche aperti a alternative straordinarie per altri tipi come creme spalmabili, formaggi fondenti, varietà stagionati e formaggi grattugiati”.

Questa iniziativa fa parte della continua attenzione del rivenditore sulla sua linea Vemondo, che include già vari prodotti vegani, e la competizione offre una piattaforma aggiuntiva per le startup per entrare in un mercato con un crescente interesse dei consumatori per le alternative al formaggio a base vegetale. Per le startup, il concorso offre non solo la possibilità di mostrare i loro prodotti, ma anche la possibilità di essere collocati sugli scaffali di uno dei più grandi rivenditori europei. L’attenzione è rivolta anche ai prezzi bassi: il discount ha allineato i prodotti Vemondo ai prezzi delle loro controparti non vegane nel 2023. Il discount vuole inoltre aumentare la percentuale di alimenti a base vegetale venduti del 20% entro il 2030.

ProVeg Incubator fa parte dell’organizzazione internazionale ProVeg, che sensibilizza sullo stile di vita vegano. In Germania, ProVeg assegna il marchio V – verde per gli alimenti vegetariani e giallo per quelli vegani – sulle confezioni dei prodotti. L’Incubatore ProVeg supporta le start-up di alimenti vegani fornendo, tra l’altro, l’accesso a una rete di contatti nel settore e un sostegno finanziario per l’avvio dell’attività. ProVeg Incubator collabora con fondatori pionieri da tutto il mondo per trasformare i nostri sistemi alimentari e costruire un futuro più equo, più sano e più resiliente per tutti. Il team supporta le startup che stanno lavorando su nuovi prodotti, ingredienti e tecnologie abilitanti che possono aiutare ad accelerare questa transizione su larga scala. L’esclusivo modello di focus sull’impatto e reinvestimento supporta l’organizzazione madre dell’Incubator, ProVeg International, nella sua missione globale di sostituire il 50% dei prodotti di origine animale con alimenti di origine vegetale e coltivati entro il 2040.

Le startup che aderiscono all’incubatore ProVeg ricevono supporto tramite un programma di accelerazione personalizzato , tutoraggio individuale da parte di esperti, accesso all’ampia rete di contatti industriali dell’incubatore e fino a 300.000 € in finanziamenti e servizi in natura. Per rimanere aggiornati su tutte le ultime novità relative a ProVeg Incubator, visitate provegincubator.com

Lascia un commento

Close Menu